MaM
Messaggio del 25 giugno 2013:Cari figli! Con la gioia nel cuore vi amo tutti e vi invito ad avvicinarvi al mio cuore Immacolato affinchè Io possa avvicinarvi ancora di più al mio Figlio Gesù perché Lui vi dia la sua pace e il suo amore che sono il nutrimento per ciascuno di voi. Apritevi, figlioli, alla preghiera, apritevi al mio amore. Io sono vostra Madre e non posso lasciarvi soli nel vagare e nel peccato. Figlioli, siete invitati ad essere i miei figli, i miei amati figli perché possa presentarvi tutti al mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-41 Luglio 10, 1922 Il vivere nel Divino Volere è ripetere la Vita reale di Gesù non solo nell’anima, ma anche nel corpo.

(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù me lo sentivo nel mio interno, ma tanto reale che ora mi sentivo che mi stringeva forte il cuore da farmi soffrire, ora stringeva le sue braccia al mio collo da soffocarmi, ora si sedeva sul mio cuore, prendendo un’aria imperante e di comandare, ed io mio sentivo come annientare e risorgere a novella vita sotto il suo comando, ma chi può dire ciò che Lui faceva nel mio interno ed io vi sentivo? Credo che sia meglio passarlo in silenzio. Onde mentre mi sentivo la sua reale presenza nel mio interno mi diceva:

(2) “Figlia mia, elevati, elevati più, ma tanto da giungere nel seno della Divinità, fra le Divine Persone sarà la tua vita. Vedi, per farti giungere a questo ho formato la mia Vita in te, ho racchiuso il mio Volere eterno dove ciò che tu fai, e vi scorre in modo meraviglioso e sorprendente, ed il mio Volere è agente in te in continuo atto immediato. Ora, dopo aver formato la mia Vita in te, col mio Volere agente in te nei tuoi atti, il tuo volere è restato inzuppato, trasfuso, in modo che il mio Volere tiene una vita sulla terra. Ora è necessario che ti elevi e porti con te la mia Vita, il mio Volere, affinché il mio Volere della terra e quello del Cielo si fondano insieme e tu faccia vita per qualche tempo nel seno della Divinità, dove il tuo volere sarà agente nel mio, per poterlo allargare quanto a creatura può essere capace, onde dopo scenderai di nuovo sulla terra portando la potenza, i prodigi del mio Volere, per cui le creature ne saranno scosse, apriranno gli occhi, e molti conosceranno che significa vivere nel mio Volere, vivere a somiglianza del loro Creatore. Ciò sarà il principio che il mio Regno venga sulla terra e che il mio Volere abbia l’ultimo compimento.

(3) Credi che sia cosa da nulla il vivere nel mio Volere? Non c’è cosa che l’uguagli, né santità che lo pareggi; è la Vita reale, non fantastica come qualcuno può immaginare, e questa mia Vita è non solo nell’anima ma anche nel corpo, ma sai tu come viene formata questa mia Vita? Il mio Volere eterno è quello dell’anima, e il mio palpito, palpitando nel cuore, forma il mio concepimento; il suo amore, le sue pene, e tutti i suoi atti fatti nel mio Volere formano la mia Umanità, e mi fanno tanto crescere che non posso tenermi nascosto, né lei può fare a meno di sentirmi; e non mi senti tu, vivo nel tuo interno? Perciò ti ho detto che la santità del vivere nel mio Volere non c’è chi la pareggia, tutte le altre santità saranno le piccole luci, ed essa sarà il gran sole trasfuso nel suo Creatore”.

(4) Ora per ubbidire, e con gran ripugnanza, dico come sento il mio Gesù nel mio interno: Lo sento al posto del mio cuore, quasi in modo visibile, ora sento che prega e molte volte lo sento con le orecchie del corpo, ed io prego insieme; ora che soffre, e mi fa sentire il suo respiro interrotto, affannoso, e lo sento nel mio respiro, tanto che sono costretta ad affannare insieme, e siccome con Lui sono contenute tutte le creature, sento il suo respiro che come vita si diffonde in tutti i moti e respiri umani, ed io mi diffondo insieme con Lui. Ora lo sento gemere, agonizzare; ora lo sento muovere le braccia e le stende nelle mie; ora, che dorme, restando nel mio interno profondo silenzio; ma chi può dire tutto? Può dirlo solo Gesù ciò che opera in me, che io non ho parole sufficienti per manifestarlo. L’ho fatto solo per ubbidire, con sommo strazio dell’anima mia e per timore che il mio Gesù potesse dispiacersi, perché Lui mi tollera fino a tanto che l’ubbidienza non mi comanda, ma se l’ubbidienza comanda, mi resta il solo Fiat, altrimenti mi annienterebbe. Spero che sia tutto a gloria sua ed a mia confusione.