MaM
Messaggio del 3 febbraio 1984:«Ogni persona adulta è in grado di conoscere Dio. Il peccato del mondo consiste in questo: che non cerca affatto Dio. Per coloro che adesso dicono di non credere in Dio, quanto sarà duro allorché si avvicineranno al trono dell’Altissimo per sentirsi condannare all’inferno».

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-39 Giugno 26, 1922 L’isolamento e la solitudine di Gesù in mezzo alla creatura.

(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto, e siccome da qualche giorno io mi trovavo tutta attratta, tanto che mi sentivo impotente al moto, mi ha detto prendendosi le mie mani nelle sue:

(2) “Figlia mia, lascia che ti sciolga Io”.

(3) E mettendosi a me vicino, ha messo le mie braccia sopra le sue spalle dicendomi:

(4) “Adesso sei sciolta, stringimi a te, che sono venuto per farti compagnia e ricevere in ricambio la tua. Vedi, Io sono il Dio isolato dalle creature, vivo in mezzo a loro, sono vita di ciascun atto loro, e mi tengono come se non esistessi con loro. Oh! come rimpiango la mia solitudine, mi è toccata la stessa sorte del sole, che mentre lui vive con la sua luce e calore in mezzo a tutti, non c’è fecondità che da lui non venga, col suo calore purifica la terra da tante sozzure e i suoi beni sono incalcolabili che con magnanimità fa scendere su tutti, ma lui nell’alto vive sempre solo, e l’uomo ingrato non gli volge mai un grazie, un attestato di riconoscenza. Tale sono Io, solo! sempre solo, mentre stando in mezzo a loro sono luce di ciascun pensiero, suono d’ogni parola, moto d’ogni opera, passo d’ogni piede, palpito d’ogni cuore, e l’uomo ingrato mi lascia solo, non mi dice un grazie, un ti amo. Resto isolato nell’intelligenza, perché la luce che le do, se ne servono per loro e forse per offendermi; nelle parole, perché il suono che formano molte volte serve per bestemmiarmi; resto isolato nelle opere, che se ne servono per uccidermi; nei passi, nel cuore, intenti solo a disobbedirmi ed amare ciò che a Me non appartiene. Oh! come mi pesa questa solitudine! ma il mio amore, la mia magnanimità è tanto grande, che più che sole vi continuo il mio corso, e nel mio corso vo’ investigando se qualcuno vuol tenermi compagnia in tanta solitudine, e trovandolo, vi formo la mia compagnia perenne e l’abbondo di tutte le mie grazie. Ecco perciò sono venuto da te, ero stanco di tanta solitudine, non mi lasciare mai solo figlia mia”.