(1) Continuando il mio solito, mi sentivo inabissata nel Volere Supremo del mio dolce Gesù, mi pareva che ogni mio piccolo atto fatto nel Divino Volere faceva uscire nuovi contenti da dentro la Maestà Divina, ed il mio amabile Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Io posseggo tali contenti, felicità e beatitudini, che potrei dare ad ogni istante sempre nuove gioie e beatitudini, sicché ogni qual volta l’anima opera nel mio Volere, mi dà il campo a mettere fuori nuove beatitudini e nuovi contenti che Io posseggo, e siccome il mio Volere è immenso e invade tutti e tutto, così come escono scorrono sull’anima che sta operando nel mio Volere, come causa primaria che le mie beatitudini vengono messe fuori, e poi circolano in tutti, e in cielo e in terra. Onde, quante volte operi nel mio Volere, tante beatitudini e gioie di più mi fai mettere fuori, ed Io sento il contento di far parte delle gioie che posseggo. La mia Volontà vuol mettere fuori ciò che possiede, ma va trovando chi ne dia l’occasione, chi è disposto a riceverne, chi prepara un posticino nell’anima sua dove poter mettere questi miei nuovi contenti. Ora, l’anima col voler fare la mia Volontà, apre le porte del mio Volere, e svuotandosi del suo volere mi prepara un posticino dove mettere i miei beni, ed entrando nella mia Volontà ad operare, mi dà l’occasione d’uscire da Me nuove beatitudini, perciò con ansia aspetto che l’anima venga ad operare nel mio Volere eterno, per sprigionare da Me una nuova gioia e farmi conoscere che sono quel Dio che non esaurisco mai, e che sempre tengo da dare a chi fa la mia Volontà”.