(1) Stavo pensando tra me: “Come mai il mio buon Gesù ha cambiato con me, prima tutto si dilettava nel farmi patire, tutto era partecipazione di chiodi e croce; adesso tutto è svanito, non più si diletta nel farmi patire, e se qualche volta soffro mi guarda con una indifferenza, non mostra più quel gusto d’una volta”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno, sospirando mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quando ci sono i gusti maggiori, i gusti minori perdono il loro diletto, la loro attrattiva, e perciò si guardano con indifferenza. La croce lega la grazia, ma chi l’alimenta, chi la fa crescere a debita statura? La mia Volontà. E’ lei sola che completa tutto e fa compiere i miei più alti disegni nell’anima, e se non fosse per la mia Volontà, la stessa croce, per quanto potere e grandezza contiene, può far rimanere le anime a mezza strada. Oh! quanti soffrono, e siccome manca l’alimento continuo della mia Volontà, non giungono alla meta, al disfacimento del volere umano, ed il Voler Divino non può dare l’ultimo colpo, l’ultima pennellata della Santità Divina. Vedi, tu dici che sono svaniti chiodi e croce, falso figlia mia, falso, prima la tua croce era piccola, incompleta, ora la mia Volontà elevandoti nella mia Volontà, la tua croce si fa grande, ed ogni atto che fai nel mio Volere è un chiodo che riceve il tuo volere, e vivendo nella mia Volontà, la tua si stende tanto da diffonderti in ogni creatura, e mi dà per ciascuna quella vita che ho dato loro per ridarmi l’onore, la gloria, lo scopo perché l’ho creato. Vedi, la tua croce si stende non solo per te, ma per ciascuna creatura, sicché dovunque vedo la tua croce; prima la vedevo solo in te, ora la veggo dappertutto. Quel fonderti nella mia Volontà, senza nessuno interesse personale, ma solo per darmi quello che tutti dovrebbero darmi, e per dare a tutti tutto il bene che il mio Volere contiene, è solo della Vita Divina, non umana; sicché solo la mia Volontà è quella che forma questa santità divina nell’anima. Onde le tue croci primiere erano santità umana, e l’umano per quanto santo, non sa fare cose grandi, ma piccole, molto meno elevare l’anima alla santità e alla fusione dell’operato del suo Creatore, resta sempre nella restrizione di creatura, ma la mia Volontà abbattendo tutte le barriere umane, la getta nell’immensità divina, e tutto si fa immenso in lei: Croce, chiodi, santità, amore, riparazione, tutto; la mia mira in te non era la santità umana, sebbene era necessario che prima facessi le cose piccole in te, e perciò tanto mi dilettavo.
(3) Ora, avendoti fatto passare oltre e dovendoti far vivere nel mio Volere, vedendo la tua piccolezza, il tuo atomo abbracciare l’immensità per darmi per tutti e per ciascuno amore e gloria per ridarmi tutti i diritti di tutta la Creazione, questo mi diletta tanto, che tutte le altre cose non mi danno più gusto. Onde la tua croce, i tuoi chiodi, sarà la mia Volontà che tenendo crocifissa la tua completerà in te la vera crocifissione, non ad intervallo, ma perpetua, tutta simile alla mia, che fui concepito crocifisso e morii crocifisso, alimentata la mia croce della sola Volontà eterna, e perciò per tutti e per ciascuno Io fui crocifisso. La mia croce suggellò tutti col suo emblema”.