MaM
Messaggio del 26 dicembre 1983:Figli miei, pregate, pregate, pregate ancora! Non dite che io non faccio altro che ripetervi di pregare. Non posso dirvi altro. Il giorno di Natale vi siete molto rallegrati, ma nessuno si è ritirato in camera sua per ringraziare Gesù.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-27 Maggio 8, 1922 Le pene di chi più ama a Gesù, sono in continue correnti col suo cuore.

(1) Continuando il mio solito stato, il benedetto Gesù si faceva vedere appena, come lampo che sfugge; ora fa vedere l’ombra della sua luce, ora la sua mano. Io sentivo una pena indescrivibile, e Lui carezzandomi il volto con la sua mano mi ha detto:

(2) “Povera figlia, quanto soffri”.

(3) E subito si è ritirato. Ora, io pensavo tra me: “Gesù tante volte mi ha detto che mi ama tanto e soffre molto quando mi vede soffrire per causa della sua privazione, chi sa quanto soffre ora nel vedermi impietrita dal dolore della sua privazione? Onde per non farlo tanto soffrire, voglio farmi forza a me stessa, cercando di essere più contenta, meno oppressa, più attenta nel mantenere il mio volo, la mia attitudine nella sua Volontà, affinché gli porti il mio bacio non amareggiato, ma pacifico e contento, che non lo contristi ma lo consoli”. Mentre ciò pensavo, è uscito da dentro il mio interno tutto dolente, e col suo cuore tutto ferito, e nel suo centro si vedeva una ferita, che da dentro usciva una fiammella, e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, certo che quanto più ti veggo soffrire quando ti privo di Me, tanto più Io ne sento la pena, perché essendo la tua pena cagionata dalla mia privazione, non è altro che effetto del mio amore che hai per Me, quindi se tu sei amareggiata, oppressa, il tuo palpito fa eco nel mio cuore e sento la tua amarezza ed oppressione. Ah! se sapessi quanto soffro quando ti veggo soffrire per causa mia, useresti sempre questa cautela, questa attenzione per non amareggiarmi di più; sono le pene di chi più mi ama, che sono in continue correnti col mio cuore. Vedi, la ferita che vedi nel centro del mio cuore, da cui esce la fiammella, è proprio la tua, ma però consolati, se mi dà sommo dolore, mi dà sommo amore. Tu però restati quieta, ed Io andrò avanti a compiere la mia giustizia, ma non ti lascio, ritornerò spesso, fosse anche a lampo, non cesserò di farti le mie piccole visitine”.