(1) Trovandomi nel solito mio stato, vedevo l’anima mia e tutto il mio interno: pensieri, affetti, palpiti, tendenze, cambiati in tanti fili di luce, e questi si allungavano e si allargavano tanto, che uscendo da dentro il mio interno armonizzavano col sole, salivano più su, toccavano il cielo, si diffondevano su tutta la terra, e mentre guardavo ciò ho visto il mio dolce Gesù che teneva in mano tutti quei fili di luce, e con una maestria incantevole li dirigeva, li allungava, li moltiplicava ed allargava quanto voleva. Al tocco di quella luce tutte le cose create si abbassavano e facevano armonia insieme, e facevano festa. Onde il mio Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, hai visto con che amore mi diverto e dirigo gli atti fatti nel mio Volere? E’ tanta la mia gelosia che non li affido a nessuno, neppure all’anima propria, né un pensiero, né una fibra Io sperdo, e che non vi racchiuda tutta la potenza della mia Volontà, ogni atto di questi contiene una Vita Divina, perciò al tocco di questi tutte le cose create sentono la Vita del loro Creatore, sentono di nuovo la forza di quel Fiat onnipotente da cui ebbero l’esistenza e ne fanno festa, sicché questi atti sono per loro nuova gloria e nuova festa. Ora, questa bella armonia, questi fili di luce che escono dal tuo interno, se il tuo cuore non scorresse nel mio Volere ma nella tua o in altra volontà, nel tuo cuore mancherebbero tanti palpiti di Vita Divina, subentrando tanti palpiti umani per quanti ne mancano alla Divina, e così delle fibre, degli affetti, e siccome l’umano non è capace di poter formare luce, ma tenebre, quindi si formerebbero tanti fili di tenebre, ed il mio Volere ne resterebbe contristato, non potendo svolgere in te tutta la potenza della mia Volontà”.
(3) Mentre ciò diceva, io volevo vedere se nell’anima mia ci fossero questi palpiti umani, che interrompessero la vita del palpito divino, e per quanto guardavo non ne trovavo, e Gesù:
(4) “Per ora non c’è nulla, te l’ho detto per farti stare attenta e farti conoscere che significa vivere nel mio Volere: vivere di un palpito eterno e divino, vivere col mio alito onnipotente”.