(1) Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa, ed ho trovato il mio dolce Gesù, la mia vita, il mio tutto, da Lui uscivano innumerevoli soli di luce che lo circondavano. Io sono volata in mezzo a quella luce, e gettandomi nelle sue braccia me l’ho stretto forte forte dicendogli: “Finalmente ti ho trovato, ora non ti lascio più, Tu mi fai molto aspettare ed io resto senza vita, senza Te; ma senza vita non posso stare, perciò ora non più ti lascio”. E me lo stringevo più forte per timore che sfuggisse, e Gesù come se godesse delle mie strette, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, non temere, neppure Io ti lascio più, se tu non sai stare senza di Me, neppure Io so stare senza di te, e per farti certa che non ti lascio, voglio concatenarti con la mia stessa luce”.
(3) Io restavo tanto immersa ed intrecciata nella luce di Gesù, che mi sembrava che non avrei trovato più la via per uscirne. Come mi sentivo felice e quante cose comprendevo in quella luce, mi mancano i vocaboli per esprimermi, appena ricordo che mi ha detto:
(4) “Figlia del mio Volere, questa luce che tu vedi non è altro che la mia Volontà, che vuole consumare la tua volontà per darti la forma dell’immagine nostra, cioè delle Tre Divine Persone, in modo che trasformandoti tutta in Noi, lasceremo in te il nostro Volere come attore divino che ci renda la pariglia di ciò che facciamo Noi, sicché usciranno da Noi le nostre immagini, e il nostro Volere agente in te ne prenderà altrettante, oh! come lo scopo della Creazione sarà completato, l’eco del nostro Volere sarà l’eco del nostro Volere posseduto da te, gli scambi saranno a vicenda, l’amore sarà reciproco, saremo in piena armonia, la creatura scomparirà nel suo Creatore ed allora nulla più mancherà alla nostra gioia, alla nostra felicità per cui uscimmo fuori la Creazione, il facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza avrà il suo effetto, e solo il nostro Volere, come attore nella creatura, darà compimento a tutto, e la Creazione ci porterà lo scopo divino e la riceveremo nel nostro grembo come opera nostra, come la uscimmo. E poi, se non puoi stare senza di Me, è l’eco del mio amore che risuona nel tuo cuore, ché non sapendo stare senza di te, ti ripercuote, e tu, scossa, cerchi colui che tanto ti ama, ed Io nel vedermi cercato sento l’eco del tuo amore nel mio, e mi sento tirato a mandarti nuova corrente d’amore per fare che più mi cerchi”.
(5) Ed io: “Ah! amor mio, alle volte per quanto ti cerco Tu non vieni, e perciò ora che ti ho trovato non ti lascio più, non più ritornerò nel mio letto, non lo posso, troppo mi hai fatto aspettare, e temo che ritornando Tu ripeterai le tue privazioni”. E me lo stringevo più forte ripetendo: “Non ti lascio più, non ti lascio più”. E Gesù, sebbene godeva delle mie strette, mi ha detto:
(6) “Figlia diletta mia, tu hai ragione che non puoi stare senza di Me, senza della tua vita; e della mia Volontà che ne faremo? Mentre è la mia Volontà che vuole che ritorni nel tuo letto, non temere, Io non ti lascio; lascerò tra te e Me la corrente della luce della mia Volontà, e tu quando mi vuoi, toccherai la corrente della luce del mio Volere, ed Io subito sulle ali di Essa sarò da te, perciò ritorna, ma non per altro, ma per solo che il mio Volere compisca i suoi disegni e la via che vuol fare in te, ti accompagnerò Io stesso per darti la forza di farti ritornare”.
(7) Ma, oh! bontà di Gesù, pareva che se non avesse il mio consentimento, neppure Lui si sentiva di farmi ritornare, e non appena ho detto: “Gesù, fa quello che Tu vuoi”. Mi sono trovata in me stessa.
(8) Ora, tutto il giorno mi sentivo circondata di luce, e quando lo volevo toccavo la luce e Lui veniva. Onde, il giorno appresso mi ha trasportato fuori di me stessa e mi faceva vedere tutte le cose create, di cui Gesù non solo era Creatore e dominatore, ma da Lui usciva la vita della conservazione di tutte le cose, la corrente della potenza creatrice era in continui rapporti con loro, e se questa mancasse, tutte si risolvevano nel nulla. Onde, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(9) “Alla figlia del mio Volere voglio darle supremazia su tutto, il mio dominio ed il suo devono essere uno solo, se Io sono Re, lei dev’essere Regina, e se di tutto ti ho dato conoscenza, è perché voglio che non solo conosca i miei domini, ma insieme con Me domini e concorra alla conservazione di tutte le cose create. Il mio Volere, come si estende da Me su di tutti, voglio che si estenda da te”.
(10) Poi mi ha fatto notare un punto del mondo da cui usciva un fumo nero, e Lui:
(11) “Vedi, là ci sono uomini di stato che vogliono decidere le sorti dei regni, ma fanno senza di Me, e dove non ci sono Io, non ci può essere luce, non hanno altro che il fumo delle loro passioni che li acceca maggiormente, perciò nulla concluderanno di buono, ma servirà per inasprirsi a vicenda e suscitare più gravi conseguenze. Poveri popoli, diretti da uomini ciechi ed interessati, questi uomini saranno additati come la favola della storia, buoni solo a portare rovina e scompiglio, ma ritiriamoci, lasciamoli in balìa di loro stessi, affinché possano conoscere che significa fare senza di Me”.
(12) Onde Lui è scomparso, ed io mi sono trovata in me stessa.