MaM
Messaggio del 25 giugno 1996: Cari figli! Vi ringrazio per l’amore e per le preghiere con cui avete risposto alla mia chiamata. Desidero che continuiate così in modo tale che le vostre giornate siano solamente e totalmente amore e preghiera. In modo particolare oggi vi chiedo di pregare per coloro che sono sotto il potere di Satana.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-9 Marzo 3, 1922 L’agricoltore celeste semina la sua parola.

(1) Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù veniva, ma senza dirmi nulla, tutto taciturno ed afflitto al sommo, ed io:

(2) “Che hai Gesù che non parli? Se Tu mi sei vita, la tua parola mi è cibo, ed io non posso star digiuna, sono molto debole e sento la necessità continua dell’alimento per crescere e mantenermi forte”.

(3) E Gesù tutto bontà mi ha detto: “Figlia mia, anch’Io sento la necessità d’un cibo, e dopo che ti ho alimentato con la mia parola, quella stessa parola, masticata da te, essendosi convertita in sangue, germoglia il cibo per Me, e se tu non puoi star digiuna, neppure Io voglio star digiuno, voglio il ricambio del cibo che ti ho dato, e poi ritornerò di nuovo ad alimentarti. Sento gran fame, presto, fammi sfamare”.

(4) Io sono rimasta confusa, e non sapevo che dargli perché non ho mai tenuto nulla, ma Gesù con tutte e due le sue mani prendeva il mio palpito, il mio respiro, i miei pensieri, gli affetti, i desideri, cambiati in tanti globetti di luce, e se le mangiava dicendo:

(5) “Questo è il frutto della mia parola, è roba mia, è giusto che me li mangi”.

(6) Onde, pareva che prendesse un po’ di riposo, e dopo ha soggiunto:

(7) “Figlia mia, ora conviene che mi metta di nuovo al lavoro per lavorare il terreno dell’anima tua, per poter seminare il seme della mia parola per alimentarti. Io faccio come il contadino quando vuol seminare il suo terreno, forma le fossette, fa dei solchi e poi vi getta il seme e ritorna a coprire di terra le fossette ed i solchi dove ha gettato il seme, per tenerlo difeso e dargli il tempo per farlo germogliare, per raccoglierlo centuplicato per farne suo cibo, ma sta attento a non metterci molta terra, altrimenti soffocherebbe il suo seme e lo farebbe morire sotto terra, e lui passerebbe pericolo di restare digiuno. Or, così faccio Io, preparo le fossette, formo i solchi, allargo la capacità della sua intelligenza per poter seminare la mia divina parola, e così poter formare il cibo per Me e per lei, poi copro le fossette ed i solchi di terra, e questo è l’umiltà, il nulla, l’annientamento dell’anima, qualche sua piccola debolezza o miseria; questo è terra, ed è necessario che la prenda da essa, perché a Me manca questa terra, e così copro tutto ed aspetto con gioia il mio raccolto. Ora, vuoi sapere quando sopra il mio seme si mette molta terra? Quando l’anima sente le sue miserie, le sue debolezze, il suo nulla, e si affligge, vi pensa tanto da perdere il tempo, ed il nemico se ne serve per gettarla nella turbazione, nella sfiducia, e nell’abbattimento; questa è tutta terra in più sopra il mio seme, oh! come il mio seme si sente morire, come stenta a germogliare sotto di questa terra, molte volte queste anime stancano l’agricoltore celeste e si ritira. Oh! quante ce ne sono di queste anime”.

(8) Ed io: “Amor mio, sono io una di queste?”

(9) E Lui: “No, no, chi fa la mia Volontà non è soggetta a poter formare terra per soffocare il mio seme, anzi molte volte non ci trova neppure l’umiltà, ma il solo loro nulla, che poca terra produce, ed appena uno strato posso metterci sopra il mio seme, ed il Sole della mia Volontà lo feconda subito e germoglia, ed Io vi faccio dei grandi raccolti e ritorno subito a gettare il mio seme, e poi, ne puoi essere sicura, non vedi come ritorno spesso spesso a seminare nuovi semi di verità nell’anima tua?”

(10) Ora, mentre ciò diceva, sul volto di Gesù si vedeva una mestizia, e prendendomi con la mano mi ha trasportato fuori di me stessa e mi faceva vedere deputati e ministri, tutti sconvolti e come se loro stessi avessero preparato un gran fuoco, cui loro stessi restavano avvolti nelle fiamme; si vedevano i capi settari, che stanchi d’aspettare, d’inveire contro la Chiesa, o volevano essere lasciati liberi di muovere lotte sanguinose contro di Essa, oppure si volevano ritirare dal governare, si vedevano mancare il terreno sotto dei piedi, tanto per finanze, tanto per altro, e per non fare cattiva figura volevano ritirarsi dal reggere la sorte della nazione, ma chi può dire tutto? E Gesù tutto dolente ha detto:

(11) “Terribile, terribile è il preparativo, vogliono fare senza di Me, e tutto li servirà per confonderli”.