MaM
Messaggio del 25 giugno 1991:10° Anniversario:"Cari figli, oggi nel grande giorno che mi avete regalato, desidero benedire tutti, dirvi che questi giorni in cui sto con voi sono giorni di grazia. Io desidero insegnarvi ed aiutarvi a camminare sulla strada della santità. Ci sono molti che non vogliono sentire i miei messaggi né accettare con serietà quello che io dico, ma per questo invito voi e prego affinché con la vostra vita e nella vita quotidiana testimoniate la mia presenza. Pregate,Dio vi aiuterà a scoprire la vera ragione della mia venuta. Perciò, figlioli, pregate e leggete la Sacra Scrittura perché, attraverso la mia venuta, possiate scoprire nella Sacra Scrittura il Messaggio che è per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 14-7 Febbraio 26, 1922 Come Gesù ci copri di bellezza nella Redenzione.

(1) Stavo pensando al gran bene che il benedetto Gesù ci ha fatto col redimerci, e Lui tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, Io creai la creatura bella, nobile, di origine eterno e divino, piena di felicità e degna di Me; il peccato la rovinò da cima a fondo, la snobilitò, la deformò e la rese la creatura più infelice, senza poter crescere, perché il peccato le arrestava la crescenza e la copriva di piaghe, da mettere ribrezzo solo a vederla. Ora, la mia Redenzione riscattò la creatura dalla colpa, e la mia Umanità non fece altro che come una tenera madre col suo neonato, che non potendo prendere altro cibo per dare la vita al suo bimbo, si apre il seno ed attacca al suo petto il suo bimbo, e dal suo sangue convertito in latte gli somministra l’alimento per dargli la vita. Più che madre la mia Umanità si fece aprire in sé stessa a colpi di sferze, tanti fori, quasi come tante mammelle, che mandavano fuori fiumi di sangue per fare che i miei figli, attaccandosi, potessero succhiare l’alimento per ricevere la vita e sviluppare la loro crescenza, e con le mie piaghe coprivo la loro deformità e li rendevo più belli di prima, e se nel crearli li creai cieli tersissimi e nobili, nella Redenzione li ornai tempestandoli di stelle fulgidissime delle mie piaghe per coprire le loro bruttezze e renderli più belli; alle loro piaghe e deformità Io attaccavo i diamanti, le perle, i brillanti delle mie pene, per nascondere tutti i loro mali e vestirli d’una magnificenza da superare lo stato della loro origine, perciò con ragione la Chiesa dice: “Felice colpa”, perché con la colpa venne la Redenzione, e la mia Umanità non solo li alimentò col suo sangue, li vestì con la sua stessa Persona e li fregiò con la sua stessa bellezza, ma ora le mie mammelle sono sempre piene per alimentare i miei figli. Quale non sarà la condanna di coloro che non vogliono attaccarsi per ricevere la vita e crescere, ed essere coperti delle loro deformità?”