(1) Questa mattina, il mio sempre amabile Gesù è venuto tutto bontà e dolcezza; portava una corda al collo ed in mano uno strumento come se volesse fare qualche cosa. Onde si è tolta la corda dal collo ed ha cinto il mio, poi ha fissato lo strumento nel centro della mia persona, e d’un diametro che faceva girare da una rotella che vi stava nel centro di quello strumento, mi misurava tutta per vedere se in tutte le parti della mia persona, trovasse tutte le parti eguali, Lui era tutto attento per vedere se il diametro, nel girare che faceva, trovava la perfetta uguaglianza, ed avendola trovato ha dato un sospiro di grande contento, dicendo:
(2) “Se non l’avessi trovato eguale non avrei potuto compiere ciò che voglio; a qualunque costo sono deciso di farne un portento della grazia”.
(3) Ora, quella rotella che stava nel centro pareva che fosse una rotella di sole, e Gesù si rimirava dentro per vedere se la sua adorabile persona ricompariva tutta intera in quella rotella di sole, e ricomparendo, tutto contento pareva che pregava. In questo mentre è scesa dal Cielo un’altra rotella di luce, simile a quella che tenevo nel centro della mia persona, ma senza distaccare i raggi da dentro il Cielo, e si sono immedesimate insieme e Gesù le ha impresse in me con le sue santissime mani ed ha soggiunto:
(4) “Per ora l’incisione l’ho fatto, il suggello l’ho messo, poi penserò a svolgere ciò che ho fatto”.
(5) Ed è scomparso. Io sono rimasta stupita, ma non so che cosa sia. Solo ho capito che per operare Gesù in noi, ci vuole somma uguaglianza in tutte le cose, altrimenti Lui opera ad un punto dell’anima nostra, e noi distruggiamo ad un altro punto. Le cose ineguali sono sempre moleste, difettose, e se si vuole poggiare qualche cosa, c’è pericolo che la parte ineguale la faccia andare per terra. Un giorno, un’anima che non è sempre uguale vuol fare il bene, vuol sopportare tutto; un altro giorno non si riconosce più: svogliata, impaziente, sicché non si può fare nessun assegnamento su di lei. Dopo ciò il mio Gesù è ritornato, ed avendomi tirato nel suo Volere mi ha detto:
(6) “Figlia mia, la terra, col gettare il seme dentro di essa germoglia, moltiplica il seme che si è gettato. La mia Volontà si stende più che terra e vi getta il seme del mio Volere nelle anime, e fa germogliare e moltiplicare tant’altre mie immagini simili a Me. Il mio Volere germoglia i miei figli e li moltiplica. Sappi però che gli atti fatti nel mio Volere sono come il sole, che tutti pretendono la luce, il calore ed il bene che contiene il sole, né nessuno può impedire che si godesse dei beni di esso, senza che uno defraudi l’altro tutti ne godono, tutti sono proprietari del sole, ognuno può dire: il sole è mio. Così gli atti fatti nel mio Volere, più che sole, sono voluti e pretesi da tutti, li aspettano le generazioni passate, per ricevere su tutto ciò che hanno fatto la luce smagliante del mio Volere; li aspettano i presenti, per sentirsi fecondare ed investire da questa luce; li aspettano i futuri, per compimento del bene che faranno. Insomma, la mia Volontà sono Io, e gli atti fatti nel mio Volere gireranno sempre nella ruota interminabile dell’eternità per costituirsi vita, luce e calore di tutti”.