(1) Stavo seguendo la Passione del mio dolce Gesù; in un istante mi sono trovata fuori di me stessa e vedevo che il mio sempre amabile Gesù veniva trascinato per le vie, calpestato, battuto, più che nella stessa Passione, trattato in modo sì barbaro che metteva ribrezzo a vederlo. Io mi sono avvicinata al mio Gesù per strapparlo da sotto i piedi di quei nemici che parevano tanti demoni incarnati. Lui si è gettato nelle mie braccia come se aspettasse che io lo difendessi, ed io l’ho portato nel mio letto. Onde dopo alquanti minuti di silenzio, come se volesse riposarsi mi ha detto:
(2) “Figlia mia, hai visto come trionfa il vizio, le passioni in questi tristi tempi, come vittorioso cammina per tutte le vie ed il bene viene calpestato, battuto ed annientato? Il bene sono Io, non c’è bene che la creatura faccia che Io non c’entri di mezzo, ed ogni bene che la creatura fa è un sorso di vita che dà all’anima sua, sicché quanti atti buoni fa la creatura, tanto più cresce la vita della sua anima, la rende più forte e più disposta a fare altri atti buoni; ma però, questi atti per essere esenti da ogni sostanza velenosa devono essere retti, senza scopo umano, solo per piacere a Me, altrimenti gli atti più belli, più santi apparentemente, chi sa quanto veleno contengono, ed Io essendo puro bene rifuggo da questi atti contaminati e non comunico la vita, quindi, ad onta che pare che facciano il bene, il loro bene è vuoto di vita e si nutrono di cibi che danno loro la morte. Il male spoglia l’anima della veste della grazia, la deforma, la costringe ad ingoiare veleno per farla subito morire. Povere creature, fatte per la vita, per la felicità, per la bellezza, ed il peccato non fa altro che darle sorsi di morte, sorsi d’infelicità, sorsi di bruttezza, che togliendole tutti gli umori vitali la rendono legno secco, per bruciare con più intensità nell’inferno”.