(1) Scrivo solo per ubbidire, altrimenti non sarei stata buona a vergare una sola parola, ed il solo timore che potrei contristare il mio dolce Gesù se non lo facessi, mi dà lena e forza. Ora continua a parlare del suo Santissimo Volere, e nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la santità nel mio Volere non è conosciuta ancora, ecco perciò le meraviglie che si fanno, perché quando una cosa è conosciuta, le meraviglie cessano. Tutte le santità simboleggiano qualche cosa di cui è sparso il creato: Ci sono le santità che simboleggiano i monti, altre gli alberi, altre le piante, il piccolo fiore, le stelle, e tante altre similitudini. Tutte queste santità hanno il loro bene limitato ed individuale, hanno il loro principio, come anche la fine, non possono abbracciare tutto e far bene a tutti, come non lo può un albero ed un fiore. Ora, la santità nel mio Volere simboleggiarà il sole, il sole è stato e starà sempre, e sebbene ebbe un principio nell’illuminare il mondo, essendo lui luce cui ebbe origine dalla mia luce eterna, si può dire che non ha principio. Il sole fa bene a tutti, si estende a tutti con la sua luce, non particolareggia con nessuno; con la sua maestà e col suo dominio impera su tutto e dà vita a tutto, anche al più piccolo fiore, ma silenzioso, senza rumore e quasi inosservato. Oh! se una pianta facesse una piccola cosa, un’ombra di ciò che fa il sole, di dare il calore ad un’altra pianta, si griderebbe al miracolo, tutti la vorrebbero vedere, ne parlerebbero con stupore. Il sole che dà vita e calore a tutto e che è il miracolo continuato, nessuno ne parla, nessuno stupore, e questo ne avviene ché l’uomo ha sempre l’occhio nel basso ed alle cose terrene, mai in alto ed alle cose Celesti.
(3) Ora, la santità nel mio Volere, simboleggiando il sole, uscirà dal centro della mia santità; sarà un raggio partorito dalla mia santità che non ha principio, sicché queste anime esistevano nella mia santità, esistono ed esisteranno, erano insieme con Me nel bene che facevo, mai uscivano dal raggio in cui le avevo messo fuori alla luce, non partendosi mai dal mio Volere Io mi trastullavo con loro e mi trastullo tuttora. La mia unione con loro è permanente, le veggo galleggiare su tutto; gli appoggi umani per loro non esistono, come non si appoggia il sole a nessun punto, vive in alto come isolato, ma con la sua luce tutto racchiude in sé. Così queste, vivono in alto come sole, ma la loro luce scende nel più basso, si estende a tutti. Io mi sentirei come se le defraudassi se non le mettessi a parte, e non le facessi fare ciò che faccio Io, sicché non c’è bene che da queste non scenda. In questa santità Io veggo le mie ombre, le mie immagini sorvolare su tutta la terra, nell’aria, nel Cielo, e perciò è che amo ed amerò il mondo, perché aspetto che la mia santità abbia l’eco sulla terra, che i miei raggi escano fuori alla luce e mi diano gloria completa, restituendomi l’amore, l’onore che gli altri non mi hanno dato. Ma come sole saranno le più inosservate, senza alcuno strepito, ma se le vorranno guardare, sarà tanta la mia gelosia, che passeranno pericolo di restare accecate e saranno costrette ad abbassare lo sguardo per ricuperare la vista. Vedi com’è bella la santità nel mio Volere? E’ la santità che più si avvicina al tuo Creatore, perciò terrà il primato su tutte le altre santità, racchiuderà in sé tutte le altre santità insieme, e sarà vita di tutte le altre santità.
(4) Qual grazia per te il conoscerla! essere la prima come raggio solare ad uscire dal centro dalla mia santità senza mai distaccarsi! grazia più grande non potrei farti, miracolo più portentoso non potrei operare in te; sii attenta figlia mia, raggio mio, perché ogniqualvolta tu entri nel mio Volere ed operi, succede come il sole quando batte nei vetri, tanti soli in essi si formano, così tante volte ripeti la mia Vita, la moltiplichi, dai nuova vita al mio amore”.
(5) Onde dopo ciò stavo pensando tra me: “In questa santa Volontà non si veggono miracoli, cose portentose di cui le creature sono tanto avide e girerebbero mezzo mondo per averne qualcuno; invece tutto passa tra l’anima e Dio, e se le creature ricevono, non conoscono da dove è venuto il bene. Veramente sono come il sole, che mentre dà vita e calore a tutto, nessuno lo addita”. Ora, mentre ciò pensavo, il mio Gesù ritornando ha soggiunto, ma con aspetto imponente:
(6) “Che miracoli, che miracoli! non è forse il più gran miracolo il fare la mia Volontà. La mia Volontà è eterna ed è miracolo eternale che mai finisce, è miracolo d’ogni istante che la volontà umana abbia un connesso continuo con la Volontà Divina. Il risorgere i morti, dar vista ai ciechi ed altro, non sono cose eterne, sono soggette a perire, perciò si possono chiamare ombre di miracoli, miracoli fuggitivi paragonati al miracolo grande e permanente di vivere nella mia Volontà. Tu non dar retta a questi miracoli; so Io quando convengono e quando ci vogliono”.