(1) Stavo oppressa nel pensare che sono costretta a dire e scrivere anche le più piccole cose che il buon Gesù mi dice. Onde nel venire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ogni volta che Io ti parlo intendo di aprire una fontanina nel tuo cuore, perché tutte le mie parole sono fonti che portano e zampillano alla Vita Eterna, ma per formarsi queste fonti nel tuo cuore, tu ci devi mettere anche del tuo, cioè, devi masticarle ben bene per poterle trangugiare nel tuo cuore ed aprirvi la fonte. Col pensarle e ripensarle tu formi la masticazione; col dirle a chi tiene autorità su di te, e venendoti assicurato che è parola mia, tu senza dubbio la ingoia ed apri la fonte per te, ed alle occasioni del tuo bisogno te ne servi e bevi a larghi sorsi alla fonte della mia verità; con lo scriverle apri i canali che possono servire a chiunque vorrebbe dissetarsi, per non farli morire di sete. Ora, col non dirle tu non ci pensi, e col non masticarle non puoi ingoiarle, perciò passi pericolo che la fonte non si formi e l’acqua non sorga, e quando avrai bisogno di quell’acqua, la prima a soffrire la sete sarai tu, e se non scrivi, non aprendo i canali, di quanti beni non priverai gli altri?”
(3) Ora, mentre scrivevo pensavo tra me: “Il mio dolce Gesù è da qualche tempo che non mi parla della sua Santissima Volontà, ma di altre verità, io mi sento più portata a scrivere sul suo Santissimo Volere, ci sento più gusto e come se fosse cosa esclusivamente mia, e mi basta il suo Volere per tutto”. Ed il mio sempre benigno Gesù nel venire mi ha detto:
(4) “Figlia mia, non ti devi meravigliare se provi più gusto e ti senti più portata a scrivere sul mio Volere, perché sentire, dire, scrivere sul mio Volere è la cosa più sublime che può esistere in Cielo e in terra, è quello che più mi glorifica e prende tutti i beni insieme e tutta la santità d’un colpo, invece le altre verità racchiudono ciascuna il suo bene distinto, si bevono a sorsi a sorsi, si salgono scalino a scalino, si adattano al modo umano, invece la mia Volontà, è l’anima che si adatta al modo divino, non sono sorsi che si bevono, ma mari; non scalini che si salgono, ma voli che prendono d’un battere d’occhio il Cielo, oh! la mia Volontà, la mia Volontà! Solo al sentirla da te mi porta tanta gioia e dolcezza, e sentendomi circondato dalla mia Volontà che contiene la creatura, come da un’altra mia immensità, sento tanto gusto che mi fa dimenticare il male delle altre creature, perciò devi sapere che grandi cose ti ho manifestato della mia Volontà; onde, non ancora le hai masticato bene e digerito, in modo da prendere tutta la sostanza, da formare tutta la massa del sangue dell’anima tua. Quando ne avrai formato tutta la sostanza, ritornerò di nuovo e ti manifesterò altre cose più sublimi della mia Volontà, e mentre aspetterò che tu digerisca bene, ti terrò occupata sulle altre verità che mi appartengono, e che se le creature non si vogliono servire del mare, del sole della mia Volontà per venire a Me, si possano servire delle fontanine, dei canali per venire a Me e prendere per loro bene le cose che mi appartengono”.