MaM
Messaggio del 25 giugno 2010:Cari figli, con gioia vi invito tutti a vivere i miei messaggi con gioia, soltanto così figlioli, potrete essere più vicini al mio Figlio. Io desidero guidarvi tutti soltanto a Lui e in Lui troverete la vera pace e la vera gioia del vostro cuore. Vi benedico tutti e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 13-15 Settembre 2, 1921 Chi esce dal Divino Volere, va incontro a tutte le miserie. Una conoscenza di più prepara l’anima ad un’altra conoscenza maggiore.

(1) Mi stavo lamentando col mio dolce Gesù, per questi benedetti scritti che vogliono mettere fuori, e mi sentivo come se volessi sottrarmi dal suo Volere, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come, vorresti sottrarti dal mio Volere? Troppo tardi, dopo averti legata tu stessa nella mia Volontà, la mia Volontà per tenerti più sicura ti ha legato con doppie catene con la sua. Hai vissuto da regina nella mia Volontà, ti sei abituata a vivere con cibi delicatissimi e sostanziosi, non dominata da nessuno ma dominatrice di tutto, fin di te stessa; sei abituata a vivere con tutti gli agi, immersa in immense ricchezze. Se tu esci dalla mia Volontà, avvertirai subito che come esci dalla mia Volontà, sentirai la miseria, il freddo, il dominio perduto, tutti i beni ti spariranno e da regina diverrai vilissima serva. Sicché tu stessa, avvertendo il gran contrasto che c’è tra il vivere nel mio Volere e l’uscirne fuori, ti tufferai di più nel fondo della mia Volontà, perciò ti dico: “Troppo tardi”. E poi, mi toglieresti un gran contento; tu devi sapere che Io ho fatto con te come un re che prende ad amare un amico molto dissimile da lui nella condizione, ma è tanto l’amore, che ha deciso di renderlo simile a lui. Or, questo re non può fare tutto d’un colpo e rendere l’amico re come lui stesso, lo fa poco a poco, prima gli prepara la reggia simile alla sua, poi le manda gli addobbi per ornare la reggia, gli forma un piccolo esercito, appresso gli dà la metà del regno, in modo che può dire: “Ciò che possiedi tu posseggo io, re sono io, re sei tu. Ma ogniqualvolta il re gli dava i suoi doni, guardava alla sua fedeltà, e nel draglie il dono l’era occasione di nuovo contento, e di maggior sua gloria ed onore, e di una nuova festa. Se il re avesse voluto dare all’amico tutto d’un colpo, tutto ciò che gli ha dato a poco a poco, imbarazzerebbe l’amico perché non era addestrato a saper dominare, ma a poco a poco, con la sua fedeltà, è venuto istruendosi e tutto gli riesce facile.

(3) Così ho fatto con te. Avendoti scelto in modo speciale a vivere nell’altezza della mia Volontà, a poco a poco ti ho ammaestrata nel fartela conoscere, e come te la facevo conoscere allargavo la tua capacità e la preparavo ad un’altra conoscenza maggiore, ed ogniqualvolta ti manifesto un valore, un effetto del mio Volere, Io ne sento un contento maggiore ed insieme col Cielo ne faccio festa. Or, come escono fuori questi mie verità, tu raddoppi i miei contenti e le mie feste; perciò lascia fare a Me, e tu sprofondati di più nel mio Volere”.