MaM
Messaggio del 25 dicembre 2011:Cari figli, anche oggi vi porto tra le mie braccia il mio figlio Gesù affinché Lui vi dia la Sua pace. Pregate figlioli e testimoniate perché in ogni cuore prevalga non la pace umana ma la pace divina che nessuno può distruggere. Questa è quella pace del cuore che Dio da a coloro che ama. Attraverso il battesimo tutti voi siete chiamati e amati in modo particolare, perciò testimoniate e pregate per essere le mie mani tese in questo mondo che anela a Dio e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 13-13 Agosto 20, 1921 Gli atti fatti nel Divino Volere sono nuovi cieli d’amore e di gloria.

(1) Continuando il mio stato di privazione e d’amarezza indicibile, il mio amabile Gesù è venuto appena, e facendomi cerchio con le sue braccia, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, figlia del mio Volere, Io amo tanto chi vive nella mia Volontà, che mi fo custodia e lo tengo a difesa nelle mie stesse braccia. Sono geloso che neppure un atto vada sperduto, perché in ogni atto c’è la compromissione della mia stessa Vita. Il Fiat fece uscire la Creazione, e dal Fiat riceve continua conservazione, se il mio Fiat si ritirasse si risolverebbe nel nulla, e se si conserva integra, senza mutarsi, è perché dal Fiat non è uscita, ma però un nuovo Fiat non l’ho ripetuto, altrimenti uscirebbero altri nuovi cieli, altri nuovi soli e stelle, ma uno diverso dall’altro; ma nell’anima che vive nel mio Volere non è un solo Fiat, ma ripetuti Fiat, per cui come l’anima opera nel mio Volere, Io ripeto il Fiat e si estendono nuovi cieli, nuovi soli e stelle, e siccome l’anima contiene un’intelligenza, questi cieli sono nuovi cieli d’amore, di gloria, di luce, di adorazione, di conoscenza, da formare tale varietà di bellezza che Io stesso ne resto rapito. Tutto il Cielo, i santi, gli angioli non sanno distaccare lo sguardo, perché mentre stanno guardando la varietà dei cieli che contiene, altri nuovi si estendono, l’uno più bello dell’altro; veggono la celeste patria ricopiata nell’anima che vive nel mio Volere, la molteplicità delle cose nuove si moltiplicano all’infinito. Come non devo tenere custodita quest’anima e sommamente esserne geloso, se un solo suo atto vale più della stessa Creazione? Perché il cielo, il sole, sono senza intelligenza, onde da parte sua non hanno nessun valore, tutto il valore è mio. Invece, per chi vive nel mio Volere, contenendo un’intelligenza c’è il suo volere che corre nel Mio, e la potenza del mio Fiat se ne serve come materia per estendere questi nuovi cieli, sicché, come l’anima opera nel mio Volere mi dà il diletto di formare nuove Creazioni. Quest’atti sono l’esplicazione della Vita della mia Volontà, i prodigi del mio Volere, il mio Fiat ripetuto, come non devo amare quest’anima?”