MaM
Messaggio del 14 marzo 1985:Cari figli, nella vostra vita tutti avete sperimentato la luce e le tenebre. Dio concede a ogni uomo di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che voi dovete portare agli uomini che vivono nelle tenebre. Ogni giorno nelle vostre case giungono persone che sono nelle tenebre. Cari figli, donate loro la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 13-12 Agosto 13, 1921 La mestizia non entra nella Divina Volontà. La Divina Volontà contiene la sostanza di tutte le gioie, la fonte di tutte le felicità.

(1) Mi sentivo molto afflitta, ed il mio amabile Gesù, muovendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, coraggio, non ti voglio afflitta, perché chi vive nella mia Volontà, sfiora su tutto il suo essere il sorriso del Cielo, il contento dei beati, la pace dei santi. La mia Volontà contiene la sostanza di tutte le gioie, la fonte di tutte le felicità, e chi nel mio Volere vive, anche nel dolore si sente impastati insieme: dolore e gioia, lacrime e sorriso, amarezza e dolcezza. Il contento è inseparabile della mia Volontà. Tu devi sapere che come pensi nella mia Volontà, come parli, come operi, come ami, ecc., tanti figli partorisci al mio Volere per quanti pensieri fai, per quante parole dici, per quante opere e atti d’amore emetti; questi figli si moltiplicano all’infinito nel mio Volere e girano per il Cielo e per tutta la terra, portando al Cielo nuova gioia, nuova gloria e contento, e alla terra nuova grazia girando per tutti i cuori, portando i miei sospiri, i miei gemiti, le suppliche della Madre loro che li vuole salvi e che li vuol dare la sua Vita. Or, questi figli, parto del mio Volere, per essere riconosciuti che sono i miei figli, devono rassomigliare, tenere gli stessi modi della Madre che li ha partoriti, se si veggono mesti, dal Cielo saranno messi fuori e gli diranno: “Nel nostro soggiorno non entra la mestizia”. Alle creature non faranno breccia, perché vedendoli mesti si metteranno in dubbio se siano i veri figli legittimi del mio Volere, e poi, chi è mesto non ha la grazia d’insinuarsi negli altri, di vincerli e dominarli; chi è mesto non è capace di eroismo e di darsi a bene di tutti. Molte volte questi figli restano abortiti e muoiono al parto, senza uscire alla luce del Divino Volere”.