(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto, ma tutto maestà ed amore; mi ha preso la mano destra nella sua ed avvicinandosi al mio cuore me lo ha baciato; poi, con ambe le mani mi ha stretto il mio capo nelle sue, tenendole per qualche tempo sul mio capo. Chi può dire ciò che mi sentivo infondere, solo Lui può dire ciò che infondeva in me. Poi mi ha detto:
(2) “Figlia del mio Volere, il mio Volere ti riempie, e per custodire questo mio Volere in te, mi offro Io stesso a custodia della mia stessa Volontà. E’ tanto grande il dono che ho messo in te, che non voglio lasciarlo in balia di te stessa, perché non avresti cura sufficiente per custodirlo, perciò non solo sarò a difesa, ma ti aiuterò a farlo sboccare fuori, in modo che dovunque si vedrà l’impronta della mia Volontà”.
(3) Onde dopo ha soggiunto: “Chi vive nel mio Volere dev’essere come centro di tutto, guarda il sole, in alto, nel cielo si vede il centro della luce, la sua circonferenza, ma la luce e il calore che spande battono e riempiono tutta la terra, facendosi vita e luce di tutta la natura; così chi vive nel mio Volere deve vivere come circonfuso nel mio stesso centro, cui è vita di tutto; queste anime sono più che sole, sono pure luce, calore e fecondità di tutti i beni, sicché chi non vive del tutto del mio Volere, si possono chiamare piante, fiori, alberi, che ricevono luce, calore, fecondità e vita da questi soli, onde vivendo nel basso sono soggetti a crescere e decrescere, esposti ai venti, alle brine, alle tempeste. Invece, chi vive nel mio Volere, come sole primeggia su tutto, trionfa e conquida tutto, e mentre lui tocca tutto e si fa vita di tutto, lui è intangibile, né si fa toccare da nessuno, perché vivendo in alto nessuno lo può raggiungere”.