(1) Passo giorni amarissimi, il mio sempre amabile Gesù si è quasi eclissato. Che pena! Che strazio! Solo mi sento la mia mente al di là delle sfere, nella sua Volontà, e che vorrebbe prendere questo Santo Volere e portarlo al disotto delle sfere, in mezzo agli uomini, e darlo ad ognuno come vita propria. La mia povera mente si dibatte tra il Voler Divino ed il voler umano di tutti, per farne uno solo. Ora, stando nel sommo dell’amarezza, il mio dolce Gesù appena si è mosso nel mio interno ed uscendo le sue mani, ha preso le mie nelle sue, e nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, coraggio, verrò, verrò, tu non ti occupare d’altro che del mio Volere; lasciamo da parte la terra, si stancheranno nel male, dovunque andranno seminando terrori e spaventi e stragi, ma giungerà la fine, il mio amore trionferà su tutti i mali di loro, perciò tu stendi il tuo volere nel mio, cui come un secondo cielo, coi tuoi atti verrai a stendere sul capo di tutti, ed Io guarderò gli atti delle creature attraverso dei tuoi atti divini, perché tutti partono del mio Volere, e costringerai il mio Volere Eterno a discendere al disotto delle sfere per trionfare della malvagità della volontà umana, perciò se vuoi che il mio Volere scenda, ed il mio amore trionfi, tu devi salire al di là delle sfere, dimorarvi, estendere i tuoi atti nella mia Volontà, e poi scenderemo insieme, assaliremo le creature col mio Volere, col mio amore, li confonderemo in modo da non poterci resistere, perciò, per ora lasciamoli fare e vive nel mio Volere ed abbi pazienza”.