(1) Stavo facendo i miei atti nel Voler Santissimo del mio Gesù, e Lui movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come l’anima fa i suoi atti nella mia Volontà, così resta il suo atto confermato nella mia Volontà, cioè, se prega nella mia Volontà, restando confermata nella mia Volontà, riceve la vita della preghiera, in modo che non avrà più bisogno d’uno sforzo per pregare, ma sentirà in sé la prontezza spontanea nel pregare, perché restando confermata nella mia Volontà sentirà in sé la sorgente della vita della preghiera, che quasi come un occhio sano non fa sforzo nel guardare, ma naturalmente guarda gli oggetti, si allieta, ne gode perché contiene la vita della luce nell’occhio, ma un occhio malato, quanti sforzi, come soffre nel guardare; così se soffre nella mia Volontà, se opera, sentirà in sé la vita della pazienza, la vita dell’operare santamente, sicché come restano confermati i suoi atti nella mia Volontà, perdono le debolezze, le miserie e l’umano, e restano sostituiti da sorgenti di Vita Divina”.