(1) Continuando il mio solito stato, stavo unendomi con Gesù, pregandolo di non lasciarmi sola, e che venisse a tenermi compagnia, e Lui, movendosi nel mio interno, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, se sapessi come desidero, sospiro, amo la compagnia della creatura! E’ tanto, che se nel creare l’uomo dissi: “Non è buono che l’uomo sia solo, facciamo un’altra creatura che lo rassomigli e gli tenga compagnia, affinché l’uno formi la delizia dell’altro”. Queste stesse parole, prima di creare l’uomo, dissi al mio amore: “Non voglio essere solo, ma voglio la creatura in mia compagnia, voglio crearla per trastullarmi con lei, per dividere con lei tutti i miei contenti, con la sua compagnia mi sfogherò nell’amore”. Perciò la feci a mia somiglianza, e come la sua intelligenza pensa a Me, si occupa di Me, così tiene compagnia alla mia sapienza, ed i miei pensieri facendo compagnia ai suoi, ci trastulliamo insieme; se il suo sguardo guarda Me e le cose create per amarmi, sento la compagnia del suo sguardo; se la lingua prega, insegna il bene, sento la compagnia della sua voce; se il cuore mi ama, sento la compagnia nel mio amore; e così di tutto il resto. Ma se invece fa il contrario, Io mi sento solo e come re derelitto, ma ahi! quanti mi lasciano solo e mi disconoscono”.