(1) Stavo pensando tra me: “Come può essere che il fare la Volontà di Dio oltrepassa gli stessi sacramenti?” E Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, e perché i sacramenti si chiamano sacramenti? Perché sono sacri, hanno il valore e potere di conferire la grazia, la santità, però questi sacramenti agiscono a seconda le disposizioni delle creature, tanto che molte volte restano anche infruttuosi, senza poter conferire i beni che contengono. Ora, la mia Volontà è sacra e santa, e contiene tutta insieme la virtù di tutti i sacramenti, non solo, ma non deve lavorare a disporre l’anima a ricevere i beni che contiene questa mia Volontà, ma non appena l’anima si è disposta a fare la mia Volontà, si è già disposta da sé, e la mia Volontà trovando il tutto preparato e disposto, anche a costo di qualunque sacrificio, senza indugio si comunica all’anima, versa i beni che contiene e vi forma gli eroi, i martiri del Divin Volere, i portenti più inauditi, e poi, che fanno i sacramenti se non che unire l’anima con Dio. Che cosa è fare la mia Volontà? Non è forse unire la volontà della creatura col suo Creatore? Sperdersi nel Volere eterno, il nulla salire al Tutto, il Tutto discendere nel nulla; è l’atto più nobile, più divino, più puro, più bello, più eroico che la creatura può fare. Ah! sì, te lo confermo, te lo ripeto, la mia Volontà è Sacramento ed oltrepassa tutti i sacramenti insieme, ma in modo più ammirabile, senza intermedio di nessuno, senza alcuna materia; il Sacramento della mia Volontà si forma tra la Volontà mia e quella dell’anima, le due volontà si annodano insieme e formano il sacramento; la mia Volontà è Vita, e l’anima è già disposta a ricevere la vita; è santa, e riceve la santità; è forte, e riceve la fortezza, e così di tutto il resto. Invece, gli altri miei sacramenti, quanto devono lavorare a disporre le anime, se pure vi riescono. E questi canali che ho lasciato alla mia Chiesa, quante volte restano malmenati, disprezzati, conculcati? E certi se ne servono per lordarsi e li rivolgono contro di Me per offendermi, ah! se tu sapessi i sacrilegi enormi che si fanno nel sacramento della confessione e gli abusi orrendi del sacramento della Eucaristia, ne piangeresti Meco per il gran dolore. Ah! sì, solo il sacramento della mia Volontà può cantare gloria e vittoria, è pieno nei suoi effetti ed intangibile d’essere offeso dalla creatura, perché per entrare nella mia Volontà deve deporre la sua volontà, le sue passioni; ed allora la mia Volontà si abbassa a lei, la investe, la immedesima, e ne fa dei portenti, perciò quando parlo della mia Volontà vado in festa, non la finisco mai, è piena la mia gioia, né amarezza entra fra Me e l’anima; ma per gli altri sacramenti il mio cuore nuota nel dolore, e l’uomo me l’ha cambiato in fonte d’amarezze, mentre Io li ho dato come tante fonti di grazia”.