(1) Mi sentivo molto oppressa ed afflitta per la privazione del mio dolce Gesù e gli dicevo con tutto il cuore: “Vieni mia vita, senza di Te mi sento morente, ma non per morire, ma solo per sempre morire. Vieni, non ne posso più, non ne posso più”. Il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, e lo sentivo che mi baciava forte il cuore, e poi svelandosi mi ha detto:
(2) “Figlia mia, sentivo un irresistibile bisogno di sfogarmi con te in amore”. Ed io, subito: “Gesù, quanto mi fai soffrire, la tua privazione mi uccide, tutte le altre pene mi sarebbero nulla, anzi sorrisi e baci tuoi, ma la tua privazione è morte senza pietà, ah Gesù! Gesù! come sei cambiato”. E Lui interrompendo il mio dire mi ha detto:
(3) “Figlia del mio amore, non vuoi persuaderti che guardo il mondo attraverso di te e sei costretta, siccome dimoro in te, a sentire ciò che mi manda il mondo: durezza, tenebre, peccati, furore della mia giustizia, ecc. Sicché invece di pensare alla mia privazione, devi pensare a difendermi dai mali che mi mandano le creature ed a spezzare il furore della mia giustizia, così Io resterò difeso in te, e le creature meno colpite”.