(1) Vivo tra privazioni ed amarezze, solo il Volere del mio Gesù è l’unica mia forza e vita. Onde, per poco il mio dolce Gesù si è fatto vedere nel mio interno, tutto afflitto e pensoso, sostenendosi la fronte con la sua stessa mano. Io nel vederlo così afflitto gli ho detto: “Gesù, che hai così afflitto e pensoso?” E Lui guardandomi mi ha detto:
(2) “Ah! figlia, da dentro il tuo cuore sto divedendo la sorte del mondo, il tuo cuore è il centro del mio trono sulla terra, e dal mio centro guardo il mondo, le loro pazzie, il precipizio che stanno preparando, ed Io come messo da parte, come se nulla fosse per loro, ed Io son costretto non solo a tirare la luce della grazia, ma anche della stessa ragione naturale, per confonderli e farli toccare con mano, chi è l’uomo e che può fare l’uomo, e da dentro il tuo cuore lo guardo e piango e prego per l’uomo ingrato, e voglio te insieme con Me, a piangere e pregare, e soffrire per mio sollievo e compagnia”.
(3) Ed io: “Povero mio Gesù, quanto ti compatisco. Ah! sì, piangerò e pregherò insieme con Te, ma dimmi amor mio, com’è possibile che il mio cuore sia il centro del tuo trono sulla terra, mentre ci sono tante anime buone in cui Tu dimori, mentre io sono tanto cattiva?” E Lui ha soggiunto:
(4) “Anche in Cielo vi ho il centro del mio trono; mentre son vita di ciascun beato, e coll’essere vita di ciascun beato non escludo che vi ho un trono dove risiede come punto di centro, tutta la mia Maestà, la mia onnipotenza, immensità, bellezza e sapienza, ecc., cui ciascun beato non può contenermi, non essendo loro capaci di contenere tutta l’immensità del mio Essere. Così in terra vi ho il mio centro; mentre dimoro negli altri, vi ho il mio punto di centro da dove decido, comando, opero, benefico, castigo, ciò che non faccio nelle altre dimore. E sai perché ho scelto te come luogo di centro? Perché ti ho scelto a far vita nel mio Volere, e chi vive nel mio Volere è capace di contenermi tutto come punto del mio centro, perché lei vive nel centro del mio Essere, ed Io vivo nel centro del suo; ma mentre vivo nel suo centro, vivo come se stessi nel mio proprio centro; mentre chi non vive nel mio Volere, non può abbracciarmi tutto, sicché al più posso dimorare, ma non erigervi il mio trono. Ah! se tutti capissero il gran bene del vivere nel mio Volere, farebbero a gara, ma ahimè! quanti pochi lo capiscono, e vivono più in sé stessi che in Me”.