MaM
Messaggio del 25 maggio 1995:Cari figli! Vi invito figlioli: aiutatemi con le vostre preghiere, ad avvicinare quanti più cuori possibile al mio Cuore Immacolato. Satana è forte e con tutte le forze vuole avvicinare quante più persone possibile a se ed al peccato. Per questo sta in agguato per carpirne ogni momento di più. Vi prego figlioli, pregate ed aiutatemi ad aiutarvi. Io sono vostra madre e vi amo e perciò desidero aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 12-96 Marzo 22, 1919 Tutte le cose uscirono a vita dal Fiat eterno. Eccessi d’amore nella creazione dell’uomo.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa e vedevo tutto l’ordine delle cose create, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vedi che armonia, che ordine in tutte le cose create e come tutte uscirono a vita dal Fiat eterno, sicché tutto mi costò un Fiat. La più piccola stella come il fulgido e splendido sole, la più piccola pianta come il grande albero, il piccolo insetto come l’animale più grande pare che dicono tra loro: “Siamo nobili creature, la nostra origine è il Voler Eterno, tutti abbiamo l’impronta del Fiat Supremo, è vero che siamo distinti e dissimili tra noi, abbiamo diversità di uffici, di calore, di luce, ma ciò dice nulla, uno è il nostro valore: Il Fiat di un Dio. Unica la vita e la nostra conservazione: Il Fiat della Maestà Eterna”. Oh! come il creato parla eloquentemente della potenza del mio Volere e insegna che dalla cosa più grande alla più piccola, uno è il valore ché hanno vita dal Voler Divino, difatti, una stella direbbe al Sole: “E’ vero che tu hai molta luce e calore, il tuo ufficio è grande, i beni immensi; quasi la terra da te dipende, tanto che io faccio nulla al tuo confronto, ma tale ti fece il Fiat d’un Dio, sicché il nostro valore è uguale, la gloria che diamo al nostro Creatore è tutta simile”.

(3) Poi ha soggiunto con un accento più afflitto: “Non fu così nel creare l’uomo. E’ vero che la sua origine è il mio Fiat, ma non mi bastò, preso da eccesso d’amore lo alitai, volendo infondergli la mia stessa Vita, lo dotai di ragione, lo feci libero e lo costituii re di tutto il creato; ma l’uomo ingrato, come mi ha corrisposto? Tra tutto il creato, solo lui si è reso il dolore del mio cuore, la nota discordante, e poi, che dirti del mio lavorio nella santificazione delle anime? Non un solo Fiat, non uno il mio alito, ma metto a loro disposizione la mia stessa Vita, il mio amore, la mia sapienza; ma quante ripulse, quante sconfitte riceve il mio amore, ah! figlia mia, compatisci al mio duro dolore e vieni nel mio Volere a sostituirmi l’amore di tutta l’umana famiglia, per raddolcirmi il mio cuore trafitto”.