(1) Stavo tutta impensierita su ciò che il mio dolce Gesù mi va dicendo sul Divin Volere, e dicevo tra me: “Com’è possibile che l’anima possa giungere a tanto, e vivere più in Cielo che in terra?” E Gesù venendo mi ha detto:
(2) “Figlia mia, ciò che è impossibile alla creatura, tutto è possibile per Me, è vero che è il prodigio più grande della mia onnipotenza e del mio amore, ma quando voglio, tutto posso, e ciò che pare difficile, a Me è facilissimo, però voglio il sì della creatura, e come una molle cera prestarsi a ciò che voglio fare di lei. Anzi, tu devi sapere che prima di chiamarla del tutto a vivere nel mio Volere, la chiamo di tanto in tanto, la spoglio di tutto, le faccio subire una specie di giudizio, perché nel mio Volere non ci sono giudizi, le cose restano tutte confermate con Me, il giudizio è fuori della mia Volontà, ma tutto ciò che entra nel mio Volere, chi mai può ardire di fare giudizio? Ed Io mai giudico Me stesso, non solo, ma più volte la faccio morire, anche corporalmente, e poi di nuovo la rimetto alla vita, e l’anima vive come se non vivesse, il suo cuore è in Cielo e il vivere è il suo più grande martirio; quante volte non l’ho fatto per te? Queste sono tutte disposizioni per disporre l’anima a vivere nel mio Volere. E poi, le catene delle mie grazie, delle mie visite ripetute, quante non te ne ho fatto? Era tutto per disporti all’altezza di vivere nel mare immenso della mia Volontà, perciò non voler investigare, ma segui il tuo volo”.