(1) Questa notte l’ho passato insieme con Gesù in prigione, lo compativo, mi stringevo alle sue ginocchia per sostenerlo, e Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nella mia Passione volli soffrire anche la prigione per liberare la creatura dalla prigione della colpa. Oh! che prigione orrida è per l’uomo il peccato, le sue passioni lo incatenano da vile schiavo, e la mia prigionia e le mie catene lo sprigionavano e lo scioglievano. Per le anime amanti la mia prigionia le formava la prigione d’amore dove starsi al sicuro e difese da tutti e da tutto, e le sceglieva per tenerle come prigioni e tabernacoli viventi, che mi dovevano riscaldare dalle freddezze dei tabernacoli di pietra, molto più dalle freddezze delle creature, che imprigionandomi in loro mi fanno morire di freddo e di fame, ecco perciò molte volte lascio le prigioni dei tabernacoli e vengo nel tuo cuore, per riscaldarmi dal freddo, per ristorarmi col tuo amore, e quando ti veggo andare in cerca di Me nei tabernacoli delle chiese, Io ti dico: “Non sei tu la mia vera prigione d’amore per Me? Cercami nel tuo cuore ed amami”.