(1) Continuando il mio solito stato pieno d’amarezze e di privazioni, il mio dolce Gesù quando appena è venuto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, i governi si sentono mancare il terreno sotto dei piedi, Io userò tutti i mezzi per arrenderli, per farli rientrare in loro stessi e farli conoscere che solo da Me possono sperare vera pace e pace durevole; ed ora umilio l’uno ed ora l’altro, ora li faccio fare amici ed ora nemici, ne farò di tutti i colori per arrenderli, le farò mancare le braccia, farò cose inaspettate ed impreviste per confonderli e farli comprendere l’instabilità delle cose umane e di loro stessi, per farli comprendere che solo Dio è l’Essere stabile da cui possono sperare ogni bene, e che se vogliono giustizia e pace, devono venire alla fonte della vera giustizia e della vera pace, altrimenti non concluderanno nulla, continueranno a dibattersi, e se parrà che combineranno, non sarà duratura, ed incominceranno più forte la zuffa. Figlia mia, le cose come stanno, solo il mio dito onnipotente può aggiustarle, ed a suo tempo lo metterò, ma grandi prove ci vogliono e ci saranno nel mondo, perciò ci vuole gran pazienza”.
(3) Poi ha soggiunto con un accento più commovente e doloroso:
(4) “Figlia mia, il più grande castigo è il trionfo dei cattivi, ci vogliono ancor purghe, ed i cattivi nel loro trionfo purificheranno la mia Chiesa, e dopo li striterò e li disperderò come polvere al vento. Perciò non t’impressionare dei trionfi che senti, ma piangi con Me la loro triste sorte”.