(1) Stavo pregando il benedetto Gesù che si plachi, e appena è venuto e gli ho detto: “Amor mio, Gesù, com’è brutto vivere in questi tempi, dovunque si sentono lacrime e si veggono dolori, il cuore mi sanguina, e se il tuo Santo Volere non mi sostenesse, certo non potrei più vivere; ma, oh! quanto mi sarebbe più dolce la morte”. Ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, è la mia giustizia che deve equilibrarsi, tutto è equilibrio in Me. Ma però il flagello della morte tocca le anime con l’impronta della grazia, tanto che quasi tutti chiedono gli ultimi sacramenti. L’uomo è giunto a tanto, che solo quando si vede toccato la propria pelle e si sente disfare, si scuote, tanto che gli altri che non sono toccati vivono spensierati e continuano la vita del peccato, è necessario che la morte mieta, per togliere tante vite che non fanno altro che far nascere spine sotto dei loro passi, e questo di tutte le classi, secolari e religiosi. Ah! figlia mia, sono tempi di pazienza, non ti allarmare, e prega che il tutto ridondi a gloria mia ed a bene di tutti”.