(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere nel mio interno come dentro di un cerchio di luce, e guardandomi mi ha detto:
(2) “Guardiamo, che abbiamo fatto di bene oggi?”
(3) E guardava e guardava. Io credo che quel cerchio di luce fosse la sua Santissima Volontà, e che avendomi unito io con la sua Santissima Volontà, perciò diceva così. Ed ha soggiunto:
(4) “In qualche modo Io sono stanco per le nefandezze dei sacerdoti, non ne posso più, vorrei farli finiti, oh! quante anime devastate, quante deturpate, quante idolatrate; servirsi delle cose sante per offendermi è il mio dolore più acerbo, è il peccato più esecrabile, è l’impronta della totale rovina, che attira le più grandi maledizioni e spezza qualunque comunicazione tra il Cielo e la terra. Questi esseri vorrei sradicarli dalla terra; perciò i castighi continueranno e si moltiplicheranno, la morte devasterà i paesi, molte case e strade scompariranno, non ci sarà chi le abiti, il lutto, la desolazione regnerà ovunque”.
(5) Io l’ho pregato e ripregato, ed essendosi trattenuto con me una buona parte della notte, era tanto sofferente che mi sentivo spezzare il cuore per il dolore, ma però spero che il mio Gesù si plachi.