MaM
Messaggio del 2 giugno 2008:Cari figli, io sono con voi per la grazia di Dio: per farvi diventare grandi, grandi nella fede e nell’amore, tutti voi. Voi il cui cuore, il peccato e la colpa ha fatto diventare duro come la pietra. Invece voi anime devote, voglio illuminare con una nuova luce. Pregate che la mia preghiera possa trovare i cuori aperti per poterli illuminare con la forza della fede e aprire nuove vie di amore e di speranza. Siate perseveranti. Io sarò con voi.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 12-52 Giugno 20, 1918 Gesù facendo l’ufficio di Sacerdote consacra le anime che vivono nel suo Volere.

(1) Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù si faceva vedere intorno a me tutto pieno di attenzioni, pareva che mi vigilava in tutto, e come ciò faceva, così gli usciva una corda dal cuore che veniva alla volta del mio cuore; e se io ero attenta, la corda restava fissa nel mio e Gesù muoveva questa corda e si divertiva. Ed il mio amato Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, Io sono tutto attenzione per le anime; se mi corrispondono e fanno altrettante attenzione verso di Me, le corde del mio amore restano fisse nel loro cuore, ed Io moltiplico le mie attenzioni e mi diverto; altrimenti le corde restano sciolte, il mio amore respinto e contristato”.

(3) Poi ha soggiunto: “Per chi fa la mia Volontà e vive in Essa, il mio amore non trova inceppo, ed Io lo amo e prediligo tanto da riservare a Me solo tutto ciò che ci vuole per loro, ed aiuta, e direzione e soccorsi inaspettati, e grazie impreviste. Anzi sono geloso che altri li facciano qualche cosa; voglio fargli tutto Io, e giungo a tanta gelosia d’amore, che se do la potestà ai sacerdoti di consacrarmi nelle ostie sacramentali per farmi dare alle anime, invece a queste, come vanno ripetendo gli atti nella mia Volontà, come si rassegnano, come fanno uscire il volere umano per farvi entrare il Voler Divino, Io stesso mi riservo il privilegio di consacrare queste anime, e ciò che fa il sacerdote sull’ostia, Io faccio con loro, e non una volta, ma ogniqualvolta ripete gli atti nella mia Volontà, come calamita potente mi chiama, ed Io, qual ostia privilegiata me la consacro, le vo ripetendo le parole della Consacrazione; e questo lo faccio con giustizia, perché l’anima col fare la mia Volontà, si sacrifica di più di quelle anime che fanno la comunione e non fanno la mia Volontà, esse si vuotano di sé stesse per mettere Me, mi danno pieno dominio, se occorre sono pronte a soffrire qualunque pena per fare la mia Volontà, ed Io non posso aspettare, il mio amore non resiste per comunicarmi loro quando il sacerdote è comodo di dargli un’ostia sacramentale, perciò faccio tutto da Me. Oh! quante volte mi comunico prima che il sacerdote si senta comodo di comunicarla lui, se ciò non fosse, il mio amore resterebbe come inceppato e legato nei sacramenti. No, no, Io sono libero; i sacramenti li ho nel mio cuore, ne sono il padrone e posso esercitarli quando voglio”.

(4) E mentre ciò diceva, pareva che girava dappertutto per vedere se ci fossero anime che facevano la sua Volontà per consacrarle. Come era bello vedere l’amabile Gesù girare come in fretta, per fare l’ufficio di sacerdote e sentirlo ripetere le parole della consacrazione su quelle anime che facevano e vivono nel suo Volere. Oh! beate quelle anime che subiscono la consacrazione di Gesù, facendo il suo Santissimo Volere.