(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo dicendo al mio sempre amabile Gesù: “Come è possibile, Tu hai fatto tutto per noi, hai soddisfatto tutto, hai in tutto reintegrato la gloria del Padre da parte delle creature, in modo da coprirci tutti come con un manto d’amore, di grazie, di benedizioni, e con tutto ciò i flagelli cadono quasi rompendo il manto di protezione di cui ci hai coperto”. Ed il mio dolce Gesù, interrompendo il mio dire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, è vero tutto ciò che tu dici, tutto, tutto ho fatto per la creatura, l’amore mi spingeva tanto verso di lei, che per essere sicuro di metterla in salvo, la volli ravvolgere dentro del mio operato come dentro d’un manto di difesa, ma la creatura ingrata, col peccato volontario rompe questo manto di difesa, sfugge da sotto le mie benedizioni, grazie e amore, e mettendosi a cielo aperto resta colpita dai fulmini della divina giustizia. Non sono Io che colpisco l’uomo, è lui che col peccato viene incontro a riceverne i colpi. Prega, prega per la grande cecità delle creature”.