(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo dicendo al mio amato Gesù: “Gesù, vogliami bene, io ho più diritto degli altri ad essere amata, perché né io amo nessuno, che solo Te, né nessuno ama me, e se qualcuno sembra che mi ama, è per il bene che le viene a sé stesso, non per me, quindi, tra il mio ed il tuo amore non entra nessun altro amore in mezzo”. E il dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, questo non è altro che il mio amore più forte, ed è tanto, che la gelosia del mio amore per te ti allontana tutto, ed è tanta la mia gelosia che sto a guardia che neppure un’ombra d’amore di creatura ti alitasse, al più tollero che qualcuna ti ami in Me, non fuori di Me, altrimenti la farei fuggire, e questo significa pure che né tu sei entrata in nessun cuore, né nessuno è entrato nel tuo”.
(3) Poi, verso notte è ritornato Gesù e la Regina Mamma, e chiamandomi per nome come se volessero che prestassi attenzione. Come era bello vedere la Mamma e Gesù parlare insieme. La mia Mamma Celeste diceva:
(4) “Figlio mio, che fai! E’ troppo quello che vuoi fare. Ho i diritti di Madre e mi dolgo che i figli devono tanto soffrire. Vuoi aprire il Cielo ai flagelli e distruggere creature e gli alimenti che serviranno a nutrirle; di mali contagiosi vuoi inondarle; come faranno! Tu dici di voler bene a questa mia figlia; quanto ne soffrirà se ciò farai. Per non amareggiarla, non lo farai”.
(5) E Lo tirava verso di me, ma Gesù rispondeva deciso:
(6) “Non posso; molti mali distolgo per causa sua, ma tutto no. Mamma mia, facciamo passare il turbine dei mali, affinché si arrendano”.
(7) E poi dicevano tante altre cose tra loro, che io non capivo tutto. Son rimasta atterrita, ma spero che Gesù si plachi.