(1) Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, se non mi vedi come al solito per qualche giorno, non ti affliggere, i mali si aumenteranno, e Cielo e terra si uniranno per colpire l’uomo, e non voglio affliggerti col farti vedere tanti mali”.
(3) Ed io: “Ah! mio Gesù, la pena più grande per me è la tua privazione, è morte senza morire, pena indescrivibile e senza termine, Gesù, Gesù, che dici? Io senza di Te? Senza vita? Bada, Gesù, non me lo dire più”.
(4) E Gesù ha soggiunto: “Figlia mia, non ti allarmare; non ti ho detto di non dover venire affatto, ma non spesso, e per non farti impensierire te l’ho detto prima. La mia Volontà supplirà a tutto, perché l’umano nella mia Volontà resta macinato, ed Io estraggo fuori il fiore, il frutto, il lavorio del mio Volere, e lo metto insieme con Me a far vita comune, e l’umano, come crusca resta separato e resta fuori, perciò, lascia che la macchina della mia Volontà ti macini ben bene, per fare che nulla di umano resti in te”.