(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto, e stando io molto afflitta per le continue minacce di peggiori castighi, e per le sue privazioni, mi ha detto:
(2) “Figlia mia, sollevati, non ti abbattere troppo, la mia Volontà rende l’anima felice anche in mezzo alle più grandi procelle, anzi si solleva tanto in alto, che le procelle non la possono toccare, sebbene le vede e le sente. Il luogo dove ella dimora non è soggetto a tempeste, ma è sempre sereno e sole ridente, perché la sua origine è in Cielo, la sua nobiltà è divina, la sua santità è in Dio, dove è custodita da Dio stesso, perché geloso della santità di quest’anima che vive del mio Volere, la custodisco nel più intimo del cuore e dico: “Nessuno me la tocchi, perché il mio Volere è intangibile, è sacro, e tutti devono far onore al mio Volere”.