(1) Continuando il mio solito stato, cercavo di riversarmi tutta nel santo Voler di Gesù, e lo pregavo che Lui si riversasse tutto in me, in modo da non sentire più me stessa, ma tutto Gesù; ed il benedetto Gesù è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quando l’anima vive della mia Volontà, e tutto ciò che fa lo fa nel mio Volere, Io me la sento dappertutto, me la sento nella mente, i suoi pensieri scorrono nei miei, e come Io diffondo la vita dell’intelligenza nelle creature, essa si diffonde insieme con Me nelle menti delle creature, e come mi vede offendere, essa sente il mio dolore; me la sento nel mio palpito, anzi vi sento un palpito in due nel mio cuore, e come il mio amore si riversa nelle creature, essa si riversa insieme con Me, ed ama con Me, e se non sono amato essa mi ama per tutti, per contraccambiarmi nell’amore, e mi consola; nei miei desideri sento il desiderio dell’anima che vive del mio Volere; nelle opere sento le sue, in tutto; sicché può dire che vive di Me, a mie spese”.
(3) Ed io: “Amor mio, Tu fai tutto da Te stesso, e non hai bisogno della creatura, perché dunque ami tanto che la creatura viva nel tuo e del tuo Volere?”
(4) E Gesù: “Certo che di nulla faccio bisogno e fo tutto da Me stesso, ma l’amore per aver vita vuole il suo sfogo. Supponi un sole che non ha bisogno di luce, è sufficiente per sé e per altri; ma pure, stando altre piccole luci, ad onta che non ha bisogno, le vuole in sé come compagnia, per sfogarsi, e per ingrandire le piccole luci; quale torto non farebbero le piccole luci se si rifiutassero? Ah! figlia mia, la volontà quando è sola è sempre sterile; l’amore isolato languisce e si spegne, ed Io amo tanto la creatura, che la voglio unita con la mia Volontà, per renderla feconda, per darle vita d’amore; ed Io trovo il mio sfogo, perché solo per sfogarmi nell’amore ho creato la creatura, non per altro, e perciò questo è tutto il mio impegno”.