(1) Stavo lamentandomi con il mio sempre amabile Gesù, che in questi giorni passati, stentatamente ci veniva, oppure appena avvertivo la sua ombra e scompariva. Ed il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come subito dimentichi che in quei giorni che non tanto ci vengo e sfuggo da te, non è altro che una stretta di più ai flagelli. Le cose imperverseranno sempre più, ah! l’uomo è giunto a tanta perversità, che non basta per arrenderlo di toccargli la pelle, ma che giunga a spolverizzarlo! Perciò una nazione invaderà l’altra, e si lacereranno, il sangue scorrerà nei paesi come acqua, anzi in certe nazioni si faranno nemici di loro stessi e si dibatteranno, si uccideranno, faranno cose da pazzi. Ah! quanto mi duole l’uomo, da Me lo piango”.
(3) Al dire di Gesù ho rotto in pianto, e lo pregavo che risparmiasse la povera Italia, ma Gesù a ripreso:
(4) “L’Italia, l’Italia, ah! se tu sapessi quanto ne sta combinando di male, quante congiure alla mia Chiesa! non le basta il sangue che sta spargendo in battaglia, ma è assetata d’altro sangue, ma vuole il sangue dei miei figli, il sangue dei primati, si vuole macchiarsi di tali delitti, da attirarsi la vendetta del Cielo e delle altre nazioni”.
(5) Io ne sono rimasta terrorizzata e temo molto, ma spero che il Signore si placherà.