(1) Stavo facendo le ore della Passione, ed il benedetto Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, nel corso della mia Vita mortale, migliaia e migliaia di angeli corteggiavano la mia Umanità e raccoglievano tutto ciò che facevo, i passi, le opere, le parole, anche i sospiri, le pene, le gocce del mio sangue, in somma, tutto, erano angioli deputati alla mia custodia, a rendermi onore, ubbidienti a tutti i miei cenni, salivano e scendevano dal Cielo per portare al Padre ciò che Io facevo. Ora, questi angioli hanno un ufficio speciale, e come l’anima fa memoria della mia Vita, della Passione, del mio sangue, delle mie piaghe, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima e raccolgono le sue parole, le sue preghiere e compatimenti che mi fanno, le lacrime, le offerte, le uniscono alle mie e le portano innanzi alla mia Maestà per rinnovarmi la gloria della mia stessa Vita, è tanto il compiacimento degli angioli, che riverenti stanno a sentire ciò che dice l’anima, e pregano insieme con lei, perciò con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste ore, pensando che gli angioli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice”.
(3) Poi ha soggiunto: “Alle tante amarezze che le creature mi danno, queste ore sono i piccoli sorsi dolci che le anime mi danno, ma ai tanti sorsi amari che ricevo, sono troppi pochi i dolci, perciò più diffusione, più diffusione”.