MaM
Messaggio del 2 luglio 2011:Cari figli, oggi, per la vostra unione con mio Figlio, vi invito ad un passo difficile e doloroso. Vi invito al riconoscimento completo ed alla confessione dei peccati, alla purificazione. Un cuore impuro non può essere in mio Figlio e con mio Figlio. Un cuore impuro non può dare un frutto d’amore e di unità. Un cuore impuro non può compiere cose rette e giuste, non è un esempio della bellezza dell’Amore di Dio per coloro che gli stanno attorno e che non l’hanno conosciuto. Voi, figli miei, vi riunite attorno a me pieni di entusiasmo, di desideri e di aspettative, ma io prego il Padre Buono di mettere, per mezzo dello Spirito Santo del mio Figlio, la fede nei vostri cuori purificati. Figli miei, ascoltatemi, incamminatevi con me.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 11-121 Aprile 21, 1916 Veste di spine che le creature hanno messo sulla Umanità di Gesù.

(1) Continuo i miei giorni amarissimi; temo che qualche giorno Gesù non venga neppure alla sfuggita, e nel mio dolore vo’ ripetendo: “Gesù, non me lo fare; che non vuoi parlare, sia pure; non vuoi farmi patire, mi rassegno; non vuoi farmi dono dei tuoi carismi, “Fiat”; ma che non ci devi venire affatto, questo no, Tu sai che mi costerebbe la vita, e la stessa natura senza di Te fino alla sera, si scioglierebbe”. E mentre così dicevo, il benedetto Gesù accrescendo le mie amarezze si è fatto vedere dicendomi:

(2) “Sappi che se non vengo un poco a sfogarmi con te, il mondo sta per ricevere l’ultimo colpo di distruzione e di ogni specie di flagelli”.

(3) Che spavento. Onde, sono rimasta atterrita ed impietrita dal dolore. Quindi continuavo a pregare e dicevo: “Mio Gesù, ogni momento della tua privazione ti chiede che nelle anime sia creata una nuova Vita di Te, e me la devi dare, a questo sol patto accetto la tua privazione. Non è una cosa da nulla che mi privo, ma di Te, bene immenso, infinito, eterno, il costo è immenso, perciò veniamo ai patti”.

(4) E Gesù mi ha steso le braccia al collo come se accettasse. E guardandolo, ma ahi! vista dolorosa, era circondato da spine, non solo la testa, ma tutta la sua Santissima Umanità, tanto, che abbracciandolo mi pungeva, ma a qualunque costo io volevo entrare in Gesù, e Lui tutto bontà ha rotto quella veste di spine alla parte del cuore e mi ha messo dentro, ed io vedevo la Divinità di Gesù, e sebbene una sola cosa con la Umanità, pure questa veniva straziata, la Divinità restava intangibile. E Gesù mi ha detto:

(5) “Figlia mia, hai visto che veste dolorosa mi hanno fatto le creature? E come queste spine sono incarnate nella mia Umanità? Queste spine hanno chiuso la porta della Divinità, avendomi circondato tutta la mia Umanità dalla quale, sola usciva la mia Divinità a benefizio delle creature. Ora è necessario che tiri parte di queste spine e le versi sulle creature, e da queste, scorrendo la luce della mia Divinità, possa mettere in salvo le loro anime, perciò è necessario che la terra sia assiepata di castighi, di terremoti, carestie, guerre, ecc., per rompermi questa veste di spine che le creature mi hanno fatto; così la luce della Divinità, penetrando nelle loro anime le possa disingannare, e far risorgere tempi migliori”.