(1) Per le continue privazioni del mio dolce Gesù vivo morendo. Questa mattina mi sono trovata tutta in Gesù, come se nuotassi nell’immensità del mio sommo bene. Poi guardavo in me e vedevo Gesù in me, e sentivo che tutto l’Essere di Gesù parlava: I piedi, le mani, il cuore, la bocca, insomma tutto erano voci, non solo, ma la meraviglia era che queste voci si facevano immense, si moltiplicavano per ciascuna creatura, i piedi di Gesù parlavano ai piedi ed a ciascun passo di creatura, le mani alle opere, gli occhi agli sguardi, i pensieri a ciascun pensiero. Che armonie tra Creatore e creature! che incantevole vista! che amore! Ma, ahimè, tutte queste armonie venivano rotte dalle ingratitudini e dai peccati, l’amore veniva ricambiato con offese. E Gesù tutto afflitto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, Io sono il Verbo, cioè Parola, ed è tanto l’amore verso la creatura, che mi moltiplico in tante voci per quanti atti, pensieri, affetti, desideri, ecc., fa ciascuna creatura, per ricevere da loro il contraccambio di quegli atti fatti per amor mio. Do amore e voglio amore, ma ne ricevo offese; do vita, e se potessero mi darebbero morte; ma con tutto ciò Io continuo il mio ufficio amoroso.
(3) Or, sappi però che chi vive unito con Me e del mio Volere, anche l’anima nuotando nella mia immensità, è tutta voce insieme con Me, sicché, se cammina, i suoi piedi parlano appresso al peccatore; i suoi pensieri sono voci nelle menti, e così di tutto il resto. E da queste sole anime Io trovo come un compenso nell’opera della Creazione, e nel vedere che non potendo nulla da sé per farmi fronte al mio Amore e mantenere le armonie tra Me e loro, entrano nel mio Volere e se ne fanno padroni, ed agiscono alla divina, il mio amore trova lo sfogo, e le amo più che tutte le altre creature”.