(1) Continuo i miei giorni amarissimi, Gesù benedetto scarseggia molto nel venire, e se mi lamento, o mi risponde con un singhiozzo di pianto, oppure mi dice:
(2) “Figlia mia, tu sai che non vengo spesso ché i castighi si vanno sempre più stringendo, quindi perché ti lamenti? “.
(3) Ma però io sono giunta ad un punto che non ne potevo più, e ho rotto in pianto, e Gesù per quietarmi e rafforzarmi è venuto, e quasi tutta la notte l’ho passata con Gesù; e ora mi baciava, mi carezzava, mi sosteneva, ora si gettava nelle mie braccia per prendere riposo, ora mi faceva vedere il terrore delle gente, e chi fuggiva da un punto e chi dall’altro. Ricordo pure che mi ha detto:
(4) “Figlia mia, ciò che Io contengo nella potenza, l’anima lo contiene nella volontà, sicché tutto quel bene che veramente vuol fare, Io lo guardo come se in realtà l’anima lo avesse fatto. Onde Io ci tengo Volere e Potere, se voglio posso; invece l’anima molte cose non può, ed il volere supplisce al potere, e così si va assomigliando a Me, ed Io vo arricchendo l’anima di tutti quei meriti che contiene la sua buona volontà, e che vuol fare la sua volontà”.
(5) Poi ha soggiunto: “Figlia mia, quando l’anima si dona tutta a Me, Io vi stabilisco la mia dimora, molte volte mi piace di chiudere tutto e starmene all’oscuro, altre volte mi piace dormire, e l’anima metto come sentinella, affinché non faccia venire nessuno a molestarmi e rompere il mio sonno, e se occorre deve affrontare lei le molestie, e rispondere per Me. Altre volte mi piace d’aprire tutto e far entrare i venti, le freddezze delle creature, i dardi delle colpe che mi mandano, e tant’altre cose, e l’anima dev’essere contenta di tutto, deve farmi fare ciò che voglio, anzi deve fare sue le cose mie, e se Io non sono libero di fare ciò che voglio, sarei un infelice in quel cuore se dovessi stare attento a farle sentire quanto godo, e nascondere, a mio malgrado, quanto soffro, sicché dove starebbe la mia libertà? Ah! tutto sta nella mia Volontà, l’anima se prende questa prende tutta la sostanza del mio Essere, e rinchiude tutto Me in lei, e come va operando il bene, tenendo in sé la sostanza della mia Vita, fa uscire quel bene da Me stesso, e uscendo da Me, come raggio di luce corre a bene di tutte le creature”.