(1) Continuando il mio solito stato, Gesù è venuto appena, ed era tanto stanco, sfinito, che Lui stesso mi ha chiamato a baciare le sue piaghe ed a rasciugarle il sangue che da tutte le parti della sua Santissima Umanità gli scorreva. Onde, dopo aver ripassato tutte le sue membra, facendo varie adorazioni e riparazioni, il mio dolce Gesù rinfrancato e appoggiandosi su di me mi ha detto:
(2) “Figlia mia, la mia Passione, le mie piaghe, il mio sangue, tutto ciò che feci a patii, stanno in mezzo alle anime in continuo atto, come se allora operassi e patissi, e mi servono come di puntelli per poggiarmi, e di puntelli come poggiarsi le anime per non cadere nella colpa e salvarsi. Ora, in questi tempi di flagelli Io sto come una persona che vive in aria, che le manca il terreno di sotto, e tra continui urti la Giustizia mi urta dal Cielo, le creature con la colpa dalla terra. Ora, quanto più l’anima si sta intorno a Me baciandomi le piaghe, riparandomi, offerendo il mio sangue, in una parola, rifacendo lei ciò che feci Io nel corso della mia Vita e Passione, tant’altri puntelli forma per potermi poggiare e non farmi cadere, e più si allarga il circolo dove le anime trovano l’appoggio per non cadere nella colpa e salvarsi. Non ti stancare figlia mia di stare intorno a Me, e di ripetere, e di ritornare a ripetere, di passare le mie piaghe, Io stesso ti somministrerò i pensieri, gli affetti, le parole, per darti campo di starti intorno a Me. Siimi fedele, i tempi stringono, la Giustizia vuole spiegare il suo furore, le creature la irritano, i puntelli è necessario che più si moltiplichino, quindi non mancare all’opera”.