MaM
Messaggio del 5 luglio 1985:Rinnovate le due preghiere insegnate dall’angelo della pace ai pastorelli di Fatima: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”. “Mio Dio, io credo e spero, ti amo e ti ringrazio. Ti chiedo perdono per chi non crede e non spera, non ti ama e non ti ringrazia”. Rinnovate anche la preghiera a San Michele: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia. Sii tu il nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del demonio. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime”.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 11-98 Luglio 25, 1915 Come Gesù è sventurato nell’amore. Gesù vuole conforto.

(1) Continuando il mio solito stato, mi lamentavo con Gesù delle sue solite privazioni, e Lui sempre benigno mi compativa dicendomi:

(2) “Figlia mia, falla da prode, siimi fedele in questi tempi di tragedie e carneficine orrende, e di amarezze intense per il mio cuore”.

(3) E quasi singhiozzando ha soggiunto: “Figlia mia, in questi tempi Io mi sento come uno sventurato: Mi sento sventurato col ferito sul campo di battaglia, sventurato per quel che muore nel proprio sangue abbandonato da tutti, sventurato col povero che sente il peso della fame, sento la sventura di tante madri che le sanguina il cuore per i loro figli in battaglia, ah! tutte le sventure pesano sul mio cuore e ne resto trafitto. E a fronte a tutte queste sventure veggo la Divina Giustizia che vuole mettere più in campo il divino furore contro le creature, purtroppo ribelli ed ingrate, e poi, chi ti può dire quanto sono sventurato nell’amore? Ah! le creature non mi amano, e a tanto mio amore sono ricambiato con ripetute offese.

(4) Figlia mia, in tante mie sventure, invece di consolare voglio conforto, voglio le anime che mi amano intorno a Me, che mi tengano fedele compagnia, e tutte le loro pene le diano a Me per sollievo delle mie sventure, e per impetrare grazia ai poveri sventurati, e a secondo che mi saranno fedeli le anime in questi tempi di flagelli e di sventure, quando la Divina Giustizia si sarà placata, così ricompenserò le anime che mi sono state fedeli e hanno preso parte alle mie sventure”.