(1) Avendo letto persone autorevoli ciò che sta scritto il 17 Marzo, cioè, che chi fa la Volontà di Dio entra a parte delle azioni “ad intra” delle Divine Persone, ecc., quindi hanno detto che non ci andava e che la creatura non entra in questo; io sono lasciata impensierita, ma calma e convinta che Gesù farebbe conoscere la verità. Onde, trovandomi nel solito mio stato, innanzi alla mia mente vedevo un mare interminabile, e dentro di questo mare tanti oggetti, chi piccoli, chi più grandi, chi restava nella superficie del mare e restava solo bagnato, chi andava giù in fondo e restava dentro e fuori impregnato d’acqua e chi andava tanto giù che restavano sperduti nel mare. Ora mentre vedevo ciò, è venuto il mio sempre amabile Gesù e mi ha detto:
(2) “Figlia diletta mia, hai visto? Il mare simboleggia la mia immensità e gli oggetti diversi nella grandezza, le anime che vivono nella mia Volontà, i diversi modi di stare, chi alla superficie, chi in giù, e chi sperduto in Me, sono a seconda che vivono nel mio Volere, chi imperfetta, chi più perfetta e chi giunge a tanto da sperdersi del tutto nel mio Volere. Ora figlia mia, il mio “ad intra” dettoti è proprio questo, che ora ti tengo insieme con Me, con la mia Umanità, e tu prendi parte alle mie pene, alle opere e alle gioie della mia Umanità, e ora, tirandoti dentro di Me ti faccio sperdere nella mia Divinità, quante volte non ti ho fatto nuotare in Me e ti ho tenuto tanto dentro di Me che tu non potevi vedere altro che Me dentro e fuori di te? Ora, tenendoti in Me tu hai preso parte ai godimenti, all’amore e a tutto il resto, a seconda sempre della tua piccola capacità, e sebbene le nostre opere “ad intra” sono eterne, pure le creature godono degli effetti di quelle opere nella loro vita, a seconda del loro amore. Ora, che maraviglia se la volontà dell’anima è una con la mia, mettendola dentro di Me e rendendosi indissolubile, sempre, fino a tanto che non si sposti dalla mia Volontà, ho detto che prende parte alle opere “ad intra”? E poi, dal modo come sta svolto in appresso, se volevano conoscere la verità, potevano conoscere benissimo il significato del mio ad intra, perché la verità è luce alla mente, e con la luce le cose si veggono quali sono, invece se non si vuole conoscere la verità, la mente è cieca e le cose non si veggono quale sono, quindi suscitano dubbi e difficoltà e rimangono più ciechi di prima. E poi, il mio Essere è sempre in atto, non ha né principio né fine, sono vecchio e nuovo, quindi le nostre opere “ad intra” sono state, stanno e staranno, e sempre in atto, quindi l’anima con l’unione intima alla nostra Volontà, è già dentro di Noi, e quindi ammira, contempla, ama, gode, onde prende parte al nostro Amore, ai godimenti e a tutto il resto. Perché dunque è stato sproposito che ho detto che chi fa la mia Volontà prende parte alle azioni “ad intra”? .
(3) Ora, mentre Gesù diceva ciò, nella mia mente mi è venuta una similitudine: Un uomo che sposa una donna, da questi nascono i figli, questi sono ricchi, virtuosi e tanto buoni, da felicitare chiunque potesse vivere con loro. Ora, una persona presa dalla bontà di questi coniugi, vuol vivere insieme con loro, non viene a prendere parte alle ricchezze, alla felicità loro, e col vivere insieme non si sente infondere le loro virtù? Se ciò si può fare umanamente, molto più col nostro amabile Gesù.