MaM
Messaggio del 25 dicembre 2002:Cari figli! Oggi, nel giorno dell'amore e della pace, con Gesù tra le braccia, vi invito alla preghiera per la pace. Figlioli, senza Dio e la preghiera non potete avere la pace. Per questo, figlioli, aprite il vostro cuore, affinché il Re della pace nasca nel vostro cuore. Solo in questo modo potete testimoniare e portare la pace di Dio a questo mondo inquieto. Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 11-37 Settembre 29, 1912 L’anima preferita di Gesù.

(1) Scrivo cose passate. Stavo pensando tra me: “Il Signore, a chi ha parlato della Passione, a chi del suo cuore, a chi della croce e tante altre cose, io vorrei sapere chi è stata la più preferita da Gesù”. Ed il mio amabile Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, sai chi è stata preferita più da Me? L’anima a cui ho manifestato i prodigi, la potenza del mio Santissimo Volere. Tutte le altre cose sono parte di Me, invece la mia Volontà è il centro e la vita, il reggitore di tutto; sicché la mia Volontà ha diretto la Passione, ha dato vita al mio cuore, ha sublimato la croce, la mia Volontà comprende tutto, afferra tutto e dà effetto a tutto, sicché la mia Volontà è più di tutto, di conseguenza a chi ho parlato del mio Volere, essa è stata la più preferita di tutti e sopra a tutto. Quanto dovresti ringraziarmi d’esserti ammessa ai segreti del mio Volere! Molto più, chi sta nella mia Volontà è la mia Passione, è il mio cuore, è la mia croce, ed è la mia stessa Redenzione, non ci sono cose dissimili tra Me e lei, perciò, tutta nella mia Volontà ti voglio se vuoi prendere parte a tutti i miei beni”.

(3) Per chi opera nella Divina Volontà, Gesù dispone le intenzioni.

(4) Stavo un’altra volta pensando come sarebbe meglio offerire le nostre azioni, preghiere, ecc., per riparazioni, per adorazioni, ecc. Ed il mio sempre benigno Gesù mi ha detto:

(5) “Figlia mia, chi sta nella mia Volontà e fa le sue cose perché le voglio Io, non è necessario che disponga lei le sue intenzioni, stando nella mia Volontà, come opera, prega, soffre, così Io stesso le dispongo come più mi piace; mi piace la riparazione, e me la metto per riparazione; mi piace per amore, e la prendo come amore, essendo Io il padrone ne faccio quello che voglio, non così per chi non sta nella mia Volontà, dispongono loro e sto alla volontà loro”.

(6) Uso dei beni naturali nella Divina Volontà.

(7) Un altro giorno, avendo letto dentro il libro d’una santa, che prima non aveva quasi bisogno di cibo, e poi doveva nutrirsi spesso spesso, ed era tanta la necessità che giungeva a piangere se nulla le davano, io ne sono rimasta impensierita pensando al mio stato, che prima prendevo pochissimo cibo ed ero costretta a rovesciarlo, e ora ne prendo di più e non rovescio, e dicevo tra me: “Gesù benedetto, come va questo? Io, per me lo tengo che sia immortificazione, la mia cattiveria mi porta a queste miserie”. E Gesù benedetto nel venire mi ha detto:

(8) “Figlia mia, vuoi sapere il perché? Eccomi a contentarti. Prima, l’anima per farla tutta mia, per vuotarla di tutto il sensibile e metterle tutto il celeste, il divino, la distacco anche dalla necessità del cibo, in modo da non averne quasi bisogno, sicché trovandosi in queste condizioni, tocca con mano che solo Gesù basta, nulla le è più necessario, e l’anima si eleva in alto, disprezza tutto, di più nulla si cura, la sua vita è celeste. Dopo d’averla ben bene fondata per anni e anni, non avendo Io più timore che il sensibile le porterà l’ombra delle impressioni, perché dopo d’aver gustato il celeste è quasi impossibile che l’anima gusti le fecce, lo sterco, Io la restituisco alla vita ordinaria, perché voglio che i miei figli prendano parte alle cose da Me create per loro amore secondo la mia Volontà, non secondo la loro, ed è solo per amore di questi figli che sono costretto a nutrire gli altri; non solo, ma è per Me la più bella riparazione di tutti quelli che usano delle cose naturali non secondo la mia Volontà, vedere questi figli celesti prendere le cose necessarie con sacrificio, con distacco e secondo la mia Volontà. Come vuoi dire tu che per questo c’è cattiveria in te? Nulla affatto, che male c’è nel prendere un po’ di feccia di più o di meno nella mia Volontà? Nulla, nulla, nella mia Volontà nulla ci può essere di male, ma sempre bene, anche nelle cose più indifferenti”.