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Messaggio del 25 agosto 2014:Cari figli! Pregate per le mie intenzioni perché Satana desidera distruggere il mio piano che ho qui e rubarvi la pace. Perciò, figlioli, pregate, pregate, pregate affinché Dio possa operare attraverso ciascuno di voi. I vostri cuori siano aperti alla volontà di Dio. Io vi amo e vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 10-50 Gennaio 27, 1912 L’anima vuole il nascondimento.

(1) Stamane Gesù mi faceva vedere un’anima che piangeva, ma pareva piuttosto pianto d’amore, Gesù se la stringeva e pareva che dentro del suo cuore stava una croce, la quale, premendole il cuore le faceva provare abbandoni, freddezze, agonie, distrazioni, oppressioni, e l’anima si dibatteva e qualche volta sfuggiva dalle braccia di Gesù per mettersi ai piedi, Gesù voleva che in questo stato resistesse a starsene in braccia dicendole: “Se saprai resistere in questo stato a starmi in braccia, senza oscillarti, questa croce sarà la tua santificazione, altrimenti starai sempre ad un punto”.

(2) Io nel vedere ciò ho detto: “Gesù, che vogliono da me questi tali? Mi pare che mi vogliono levare la santa libertà ed entrare nei segreti che ci sono tra me e Te”.

(3) E Gesù: “Figlia mia, se ho permesso di far sentire qualche cosa di quanto tu parli con Me, è stato la loro gran fede e se non lo facessi, mi sentirei come se li defraudassi; provassero gli altri, e vedrai che non ti faccio neppure fiatare”.

(4) Ed io: “Temo oh Gesù, che anche a quest’ora non siamo soli, e se Tu le cose le fai uscire fuori, dove starà più il mio nascondimento in Te? Senti oh! Gesù, te lo dico bel bello, che le mie sciocchezze non voglio che escano fuori, solo Tu devi saperle, perché Tu solo mi conosci quanto sono pazza, cattiva, giungo anche a fare le impertinenze con Te, a prendere picci come se fossi una bambina, chi mai giunge a tanto? Nessuno, solo le mie pazzie, la mia superbia, la mia grande cattiveria, e siccome veggo che mi vuoi più bene, per questo io, per avere più amore da Te, continuo le mie ridicolaggini, niente curando che sono il tuo trastullo, che ne sanno gli altri, oh! caro Gesù?”

(5) “Figlia mia, non ti affannare, Io te lo dissi, che neppure Io lo voglio abitualmente, al più una volta in cento”.

(6) E quasi per distrarmi ha soggiunto:

(7) “Dimmi, che vuoi dire a quelli che stanno in Cielo?”

(8) Ed io: “Per mezzo mio non so dire niente a nessuno, solo a Te so dire tutto, per mezzo tuo li dirai che ossequio e saluto tutti, la dolce Mamma, i santi ed angeli miei fratelli, le vergini mie sorelle, e dirai loro che si ricordino della povera esiliata”.