(1) Mi sento morire dal dolore e vado ripetendo spesso spesso il mio ritornello: “Poveri miei fratelli, poveri miei fratelli”. Gesù ha accresciuto il mio dolore col farmi vedere la tragedia della guerra; quanto sangue pareva che si spargeva e si spargerà. Gesù pareva inesorabile e diceva:
(2) “Non ne posso più, voglio farla finita, tu farai il mio Volere, non è vero?”
(3) “Certo, come vuoi Tu, ma posso io dimenticare che sono tuoi figli usciti dalle tue stesse mani?”
(4) E Gesù: “Ma questi figli mi fanno molto soffrire, e non solo vogliono uccidere il proprio padre, ma si vogliono rendere omicidi di loro stessi. Se tu sapessi quanto mi fanno soffrire, tu ti uniformeresti Meco”.
(5) E mentre ciò diceva, pareva che mi legava le mani e mi stringeva tanto con Sé, e mi sentivo tanto trasformata nel suo Volere, da perdere la forza di fargli violenza, ed ha soggiunto:
(6) “Così va bene, tutta nella mia Volontà”.
(7) Io, vedendo la mia inabilità ed insieme la tragedia, ho rotto in pianto e dicevo: “Mio Gesù, come faranno? Non ci sono mezzi per salvarli, salva almeno le loro anime, chi potrà resistere? Almeno porta me prima”.
(8) E Gesù: “Hai visto? Se tu continui a piangere Io me ne vado e ti lascio sola, anche tu vuoi affliggermi. Io salverò tutti quelli che sono disposti, perciò non piangere, ti darò le loro anime, statti contenta. Forse non posso portarti più al Cielo che tanto ti affliggi? Sai tu che non ti porto?”
(9) E siccome io continuavo a piangere, Gesù pareva che si ritirava, ed io ho dovuto gridare forte dicendogli: “Gesù, non mi lasciare che non piango più”.