MaM
Messaggio del 2 settembre 2013:Cari figli, vi amo tutti quanti, tutti voi, tutti i miei figli, siete tutti nel mio cuore, tutti voi avete il mio amore materno e tutti quanti desidero condurvi affinché conosciate la gioia di Dio. Per questo vi invito: ho bisogno di apostoli umili che, con cuore aperto, accettino la parola di Dio e aiutino gli altri affinché, con la parola di Dio, comprendano il senso della loro vita. Per poter far questo, figli miei, dovete, attraverso la preghiera ed il digiuno, ascoltare col cuore e imparare a sottomettervi. Dovete imparare a rifiutare, tutto quello che vi allontana dalla parola di Dio e anelare solo ciò che vi avvicina. Non abbiate paura, io sono qui. Non siete soli. Prego lo Spirito Santo affinché vi rinnovi, affinché vi fortifichi. Prego lo Spirito Santo, affinché aiutando gli altri, possiate guarire voi stessi. Prego affinché, per mezzo Suo, diventiate figli di Dio e miei apostoli. Poi con grande preoccupazione la Madonna ha detto: Per Gesù, per mio Figlio, amate coloro che Lui ha chiamato e anelate alla benedizione di quelle mani che solo Lui ha consacrato. Non permettete che il male regni. Nuovamente vi invito: solo con i miei pastori il mio cuore trionferà. Non permettete al male che vi separi dai vostri pastori. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 10-15 Gennaio 28, 1911 L’amore costringe Dio a rompere i veli della fede. La Chiesa sta agonizzante, ma non morrà.

(1) Trovandomi nel mio solito stato si faceva vedere il cuore del mio dolce Gesù, e guardando dentro di Gesù vedevo il suo cuore in Lui, e guardando in me, lo vedevo anche in me il suo cuore santissimo. Oh! quanta soavità, quante delizie, quante armonie si sentivano in quel cuore! Onde, mentre mi stavo deliziando con Gesù, sentivo la sua voce soavissima che gli usciva da dentro il suo cuore che mi diceva:

(2) “Figlia, delizia del mio cuore, l’amore vuole i suoi sfoghi, altrimenti non si potrebbe tirare innanzi, specie per chi mi ama davvero e non ammette in sé altro piacere, altro gusto, altra vita che amore. Io mi sento tanto tirato verso di loro, che l’amore stesso mi costringe a rompere i veli della fede, e mi svelo e gli fo gustare anche di qua il paradiso ad intervallo; l’amore non mi dà tempo ad aspettare la morte per chi mi ama davvero, ma anticipo anche in questa vita. Godi, senti le mie delizie, vedi quanti contenti ci sono nel mio cuore, a tutto prendi parte, sfogati nel mio amore affinché il tuo si allarghi di più e possa di più amarmi”.

(3) Mentre ciò diceva vedevo sacerdoti, e Gesù ha continuato a dirmi:

(4) “Figlia mia, la Chiesa in questi tempi sta agonizzante, ma non morrà, anzi risorgerà più bella. I sacerdoti buoni si dibattono per una vita più spogliata, più sacrificata, più pura; i cattivi sacerdoti si dibattono per una vita più interessata, più comoda, più sensuale, tutta terrena, Io parlo a loro, ma non a loro, parlo a loro, cioè a quei pochi buoni, fossero anche uno per paese, a questi parlo e comando, prego, supplico che facciano queste case di riunione, salvandomi i sacerdoti che verranno in questi asili, rendendoli sciolti affatto da qualunque legame di famiglia, e da questi pochi buoni si rifarà la mia Chiesa della sua agonia, questi sono il mio appoggio, le mie colonne, la continuazione della vita della Chiesa. Io non parlo a loro, cioè a tutti quei che non si sentono di svincolarsi da qualunque vincolo di famiglia, perché se parlo non sono certamente ascoltato, anzi al solo pensare di rompere ogni vincolo, restano indignati, ah! purtroppo sono abituati a bere la tazza dell’interesse e di altro, che mentre è dolcezza alla carne, è veleno all’anima, questi tali finiranno di bere la cloaca del mondo. Io voglio salvarli a qualunque costo, ma non sono ascoltato, quindi parlo, ma è per loro come se non parlassi”.