(1) Trovandomi nel solito mio stato, stavo raccomandando al mio benedetto Gesù i tanti bisogni della Chiesa, e Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, le opere più sante fatte con fine umano, sono come quei recipienti crepati, che menandosi dentro qualunque liquore, a poco a poco scorre a terra e se si vanno a prendere quei recipienti nei bisogni, si trovano vuoti. Ecco perché i figli della mia Chiesa si sono ridotti a tale stato, perché nel loro operare tutto è fine umano, onde, nei bisogni, nei pericoli, negli affronti, si sono trovati vuoti di grazia, e quindi debilitati, snervati e quasi accecati dallo spirito umano, si danno agli eccessi; oh! quanto avrebbero dovuto vigilare i capi della Chiesa per non farmi essere lo zimbello e quasi il coperchio delle loro nefande azioni, è vero che ci sarebbe molto scandalo se si penitenziassero, ma mi sarebbe di minore offesa che coi tanti sacrilegi che commettono. Ahi! mi è troppo duro il tollerarli! Prega, prega figlia mia, ché molte cose tristi stanno per uscire da dentro i figli della Chiesa”.
(3) Ed è scomparso.