MaM
Messaggio del 25 settembre 2003:Cari figli, anche oggi vi invito ad avvicinarvi al mio cuore. Solo così comprenderete il dono della mia presenza qui in mezzo a voi. Desidero guidarvi, figlioli, al cuore di mio figlio Gesù, ma voi fate resistenza e non volete aprire i vostri cuori alla preghiera. Io vi invito di nuovo, figlioli: non siate sordi, ma comprendete che il mio invito è salvezza per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 9-52 Novembre 1, 1910 La consumazione nella unità di volontà, forma l’unità suprema.

(1) Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, l’unità suprema è quando l’anima giunge a tale strettezza d’unione con la mia Volontà, da consumare qualunque ombra del suo volere, in modo da non più discernersi quale sia il mio Volere e quale il suo. Onde il mio Volere è la vita di quest’anima, in modo che qualunque cosa disponga, tanto su di lei quanto sugli altri, in tutto è contenta; qualunque cosa pare adatta per lei; la morte, la vita, la croce, la povertà, ecc., le guarda tutte come cose sue, e che servono a mantenere la sua vita. Giunge a tanto, che anche i castighi non più la spaventano, ma in tutto è contenta del Voler Divino, tanto che le pare che se Io lo voglio, essa lo vuole, e se essa lo vuole il Signore lo fa, Io faccio ciò che vuole lei, e lei fa ciò che voglio. E’ questo l’ultimo alito della consumazione della tua volontà nella mia, che tante volte ti ho chiesto, e che l’ubbidienza e la carità verso il prossimo non te l’hanno permesso, tanto che molte volte Io ho ceduto a te, a non castigare, ma tu non hai ceduto a Me, tanto che sono costretto a nascondermi da te per essere libero quando la giustizia mi sforza e gli uomini giungono a provocarmi, a prendere il flagello in mano per castigare le gente. Se ti avessi con Me, con la mia Volontà nell’atto di flagellare, forse avrei scarseggiato e diminuito il flagello, perché non c’è potenza maggiore, né in Cielo, né in terra, di un’anima che in tutto e per tutto è consumata nella mia Volontà, questa giunge a debilitarmi e mi disarma come le piace. Questa è l’unità suprema; poi c’è l’unità bassa in cui l’anima è rassegnata, sì, ma non guarda le mie disposizioni come roba sua, come vita sua, né si felicita in essa, né sperde la sua nella mia. Questa la guardo, sì, ma non giunge ad innamorarmi, né giungo ad impazzire per lei, come faccio per quelle dell’unità suprema”.