(1) Stavo pensando a Gesù che portava al calvario la croce, specie quando incontrò le donne, che dimenticò i suoi dolori e si occupò di consolare e di esaudire, istruire insieme quelle povere donne. Come tutto era amore in Gesù. Aveva bisogno Lui di essere consolato, ed invece consola, e in che stato consola, era coperto tutto di piaghe, trafitto il capo da pungentissime spine, ansante e quasi morendo sotto la croce, e consola gli altri, che esempio, che scorno per noi, che basta una piccola croce per farci dimenticare il dovere di consolare gli altri! Onde ricordavo quante volte, trovandomi io oppressa dalle sofferenze o dalle privazioni di Gesù che mi trafiggevano, mi laceravano il mio interno da parte a parte, e trovandomi attorniata di persone, Gesù mi spingeva ad imitarlo in questo passo della sua Passione; ed io, sebbene amareggiata fino nelle midolla delle ossa, mi sforzavo di dimenticare me stessa per consolare ed istruire gli altri. Ed ora, trovandomi libera ed esente di trattare con persone, mercé e grazie all’ubbidienza, ne ringraziavo Gesù che non mi trovavo più in questi incontri; mi sento di respirare un’aria più libera di potermi occupare solo di me stessa. E Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
(2) “Figlia mia, eppure per Me era un sollievo e mi sentivo come ristorato, specie in quelli che veramente venivano per far del bene. In questi tempi manca veramente chi getti il vero spirito interno nelle anime, perché non avendone, non sanno infonderlo negli altri, e m’imparano le anime ad essere permalose, scrupolose, leggiere, senza vero fondo di distacco da tutto e da tutti, e questo produce virtù sterili, che fanno per sbocciare e muoiono. E certuni credono di far progresso nelle anime perché giungono alla minutezza ed alla scrupolosità; ma invece di progresso sono veri inceppi che rovinano le anime, ed il mio amore ne resta digiuno in queste tali. Onde, avendoti Io molto dato di lume sulle vie interne, ed avendoti fatto comprendere la verità delle vere virtù e del vero amore, trovandoti nella verità, Io potevo per bocca tua far comprendere agli altri la verità della vera via delle virtù, ed Io ne sentivo contento”.
(3) Ed io: “Ma Gesù benedetto, dopo il sacrificio che io facevo, quelli poi andavano dicendo delle chiacchiere, e l’ubbidienza giustamente ha proibito la venuta delle persone”.
(4) E Gesù: “Questo è lo sbaglio, che si bada alle chiacchiere e non al bene che si deve fare. Anche a Me ne dissero delle chiacchiere, e se avessi badato a questo, non avrei compiuto la Redenzione dell’uomo, perciò si deve badare a quello che si deve fare e non a quello che si dice, e le chiacchiere restano a conto di chi le dice”.